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LA COLTIVAZIONE DELLE PIANTE CURE E SUGGERIMENTI

LA COLTIVAZIONE DELLE PIANTE

«Coltivare» correttamente significa conoscere bene le proprie piante: quali sono le loro esigenze nutritive, in quali condizioni di luce e di temperatura crescono meglio, da quali malattie possono essere attaccate e quali sono i prodotti più idonei da usare sia per nutrirle che per proteggerle. Questa guida Vi aiuterà a conoscerle meglio e Vi fornirà utili consigli su come coltivarle nelle migliori condizioni.

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Elementi nutritivi

Le piante sono a tutti gli effetti degli organismi viventi, la loro crescita ed il mantenimento di tutte le funzioni vitali sono subordinate alla loro capacità di reperire dall’ ambiente circostante elementi nutritivi. Ciò avviene principalmente attraverso l’apparato radicale ma possono nutrirsi anche per assorbimento fogliare.

Per via radicale le sostanze nutritive presenti nel substrato vengono trasportate in prossimità delle radici attraverso l’acqua che, muovendosi nel terreno, da luogo alla cosiddetta «soluzione circolante»; una volta a contatto con i peli radicali il nutrimento passa all’interno e viene traslocato nelle varie parti della pianta per poi essere utilizzato.

Per assorbimento fogliare le sostanze nutritive passano attraverso gli «stomi»: minuscole aperture presenti sulle pagine inferiori delle foglie e che permettono la respirazione della pianta.
Gli elementi nutritivi importanti per le piante sono riportati nella tabella seguente:

A) elementi principali della fertililà (Macroelementi) .AZOTO simbolo N FOSFORO simbolo P POTASSIO simbolo K

B) Elementi secondari della fertilità (Mesoelementì) MAGNESIO simbolo Mg ZOLFO simbolo S CALCIO simbolo Ca

C) Oligoelementi essenziali (Microelementi) FERRO simbolo Fé- MANGANESE simbolo Mi, RAME simbolo Cu – ZINCO simbolo Zi, COBALTO simbolo Co-MOLIBDENO simbolo Mo

D) Sono da citare tra i Macroelementi anche: IDROGENO simbolo H OSSIGENO simbolo O CARBONIO simbolo C

Gli elementi del gruppo “D” pur essendo utilizzati dalle piante in grande quantità, non rivestono alcuna importanza pratica nella concimazione in quanto sono sempre presenti in abbondanza sia nel terreno che nell’ atmosfera.

• Azoto
L’Azoto è un elemento essenziale perché presente in molecole biologicamente importanti quali gli Amminoacidi, le Proteine, gli Acidi Nucleici, gli Enzimi e molti altri componenti fondamentali per la pianta.
Generalmente il fabbisogno di Azoto è molto elevato nelle prime fasi vegetative, soprattutto per lo sviluppo dell’apparato fogliare ed è per questo motivo che i concimi per nutrire le piante verdi ne sono particolarmente ricchi.
Questo elemento può essere somministrato alle piante sotto diverse forme raggruppate in 2 categorie principali:

Azoto di origine inorganica (Nitrica – Ammoniacale) Azoto di orìgine organica (Amminoacidi – Proteine)
La pianta assorbe Azoto principalmente sotto forma inorganica (Nitrica – Ammoniacale), mentre quello sotto forma organica deve subire una trasformazione per essere assimilato, questa avviene attraverso i microrganismi presenti nel terreno.

La carenza di Azoto nel fabbisogno nutrizionale delle piante si manifesta con sintomi piuttosto gravi ed evidenti che ne mostrano un generale deperimento.

• Fosforo
Il Fosforo partecipa alla formazione delle parti strutturali delle piante: tronco, rami e steli. Inoltre ha una funzione molto importante nel trasportare energia vitale all’interno delle piante attraverso particolari sostanze chiamate ADP (Adenosindifosfato) e ATP (Adenosintrifostato).

Una buona dotazione di Fosforo permette alla pianta di irrobustirsi e di mantenere a livelli ottimali i processi vitali, tacendole acquisire anche una maggiore resistenza all’attacco da parassiti e da malattie crittogame.

• Potassio
Il Potassio svolge un ruolo fondamentale, è infatti un catalizzatore con la funzione di regolare numerosi sistemi enzimatici, inoltre stimola la formazione di tessuti meccanici (steli più robusti) aumentando di conseguenza la resistenza delle piante agli stress ambientali dovuti a fattori atmosferici quali sbalzi termici o scarsità d’acqua e agli attacchi da parassiti.

Ricordiamo che una delle azioni principali del Potassio è quella di regolatore del contenuto in acqua dei tessuti rendendoli più turgidi e quindi più belli. E noto che migliora la qualità e la conservabilità dei frutti.

• Magnesio
Nella fisiologia vegetale il Magnesio occupa una posizione importante soprattutto in virtù del fatto che entra come componente stabile ed insostituibile nelle molecole della Clorofilla, pigmento al quale si deve la colorazione verde delle foglie. La funzione della Clorofilla è quella di catturare la luce ambientale e trasformarla in energia vitale (processo di Fotosintesi Clorofilliana).

• Zolfo
L’importanza dello Zolfo è principalmente legata alla sua capacità di acidificare i terreni migliorandone la fertilità, è noto infatti che la disponibilità di molti elementi nutritivi aumenta con il diminuire del valore del pH.
Lo Zolfo ha anche un valore nutritivo, viene assimilato dalle piante e contribuisce alla costruzione delle proteine-, importanti sostanze che partecipano al metabolismo detta pianta.

• Calcio
Questo elemento risulta essenziale nella formazione detta membrana cellulare; ha un ruolo insostituibile nel neutralizzare gli acidi organici che altrimenti sarebbero particolarmente tossici per la pianta stessa.

La mancanza di Calcio si traduce in un mancato sviluppo delle giovani foglie che diventano deformi e necrotiche seccandosi progressivamente ai margini.
Anche l’apparato radicale risente della mancanza di questo elemento con riduzione nello sviluppo ed emissioni di radici secondarie anomale.• Microelementi
Le piante oltre agli elementi prima descritti, per poter crescere in condizioni ottimali ne devono ricevere anche altri, seppure in dosi minori.

Questi elementi sono: Ferro, Boro, Zinco, Rame, Manganese, Cobalto e Molibdeno. Sono definiti “Microelementi ” e tale terminologia è riferita alle bassissime quantità che le piante ne utilizzano e non al loro valore nutrizionale che rimane di grande importanza.

Fra questi certamente il Ferro è il più importante la cui mancanza, molto frequente, causa la cosiddetta «clorosi ferrica» caratterizzata da un generale ingiallimento delle foglie, li Ferro infatti partecipa come catalizzatore alla biosintesi del pigmento clorofilliano oltre a svolgere importanti funzioni come ad esempio il suo ruolo nei processi respiratori . Fabbisogno idrico è un fattore fondamentale per la vita dei vegetali e possiamo dire che la vitalità delle piante è in stretta correlazione con il loro contenuto idrico.

L’acqua assolve a numerose funzioni:

• fa da solvente per gli elementi nutritivi minerali che possono essere assorbiti dalle radici soltanto disciolti in acqua,

• combinandosi con l’anidride carbonica assorbita dalle foglie prende parte alla fotosintesi clorofilliana per la biosintesi di molecole complesse come gli zuccheri,

• viene eliminata nell’atmosfera sotto forma di vapore con un processo noto come «traspirazione».

Risulta quindi evidente come il grado di umidità del substrato abbia un ruolo fondamentale nella vita delle piante ed in particolar modo durante il periodo estivo quando la temperatura elevata crea condizioni di massima traspirazione fogliare e massima evaporazione dagli strati superficiali del terreno.

Naturalmente il fabbisogno idrico non è uguale per tutte le piante e più in particolare è in relazione al loro metabolismo che a sua volta è in stretta dipendenza con l’ambiente di crescita. In linea di massima si può seguire una regola valida per la maggior parte delle piante ornamentali: durante la stagione calda quando le piante presentano una elevala attività vegetativa e contemporaneamente il fenomeno della traspirazione (perdi/a di liquidi dalle foglie per evaporazione) raggiunge la punta massima, e buona norma innaffiare le piante 2-3 volte alla settimana.

Durante la stagione fredda, quando l’attività vegetativa è. notevolmente rallentata, è sufficiente bagnare il substrato una volta alla settimana.
Un apporto sbagliato di acqua può causare seri danni alla pianta: l’eccessiva umidità del substrato può favorire i marciumi radicali mentre in regime di carenza idrica (substrato troppo .secco) le piante stesse possono andare incontro ad un repentino appassimento. Un consiglio sull’acqua da impiegare che non deve essere troppo dura (calcarea) in quanto con il tempo potrebbe modificare le caratteristiche del terriccio (variazione del grado di acidità).

Condizioni climatiche – Luce e Temperatura –

Luce-

La luce per le piante è energia vitale.
Attraverso il meccanismo della fotosintesi clorofilliana, l’energia contenuta nei raggi di luce viene immagazzinata ed utilizzata sotto forma di «energia chimica» nelle complesse reazioni che avvengono all’interno della pianta stessa (metabolismo cellulare).

Ecco perché le piante collocate in luoghi poco luminosi possono deperire rapidamente. Ovviamente non tutte le piante hanno le stesse esigenze di luminosità: vi sono infatti specie che necessitano di torte intensità luminosa, altre che crescono bene anche in condizioni di scarsa illuminazione.

Solo per citare qualche esempio ricordiamo il Biancospino, i Gerani, le Boungavillea; sono lui te piante che amano il pieno sole perché il loro habitat naturale è molto luminoso. Piante come l’Edera, le Felci, la Dracena si adattano bene anche in ambienti poco illuminali. Esistono comunque alcune regole da rispettare quale ad esempio quella di non esporre mai le piante da appartamento ai raggi diretti del sole oppure non tenerle lontane dalle finestre.

E importante ricordare che in condizioni di luce insufficiente le piante cadono in uno stato di sofferenza caratterizzato da un ridotto sviluppo dell’apparato fogliare che tende a virare al colore giallo ed inoltre fusti e radici stentano a svilupparsi.
Di contro l’esposizione, diretta ai raggi solari può causare alle piante pericolose «scottature» sui lembi fogliari danneggiandoli.

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Temperatura

Anche la temperatura è importante e può influire in maniera determinante sul ciclo vegetativo delle piante regolando i ritmi della germinazione, dell ’emissione di nuove foglie e anche dei periodi di riposo.
Va ricordato innanzitutto che sono molto dannosi gli sbalzi di temperatura poiché possono causare alle piante un grave stress fisiologico.

Per quanto riguarda le piante all’aperto i problemi possono venire agli inizi della primavera quando, in fase di germinazione o risveglio vegetativo, si possono verificare delle gelate notturne tardive a volte fatali; in tal caso occorre prevenire proteggendo le piante con appositi cappucci. Anche nel tardo autunno occorre prestare attenzione ai primi freddi, per alcune specie, soprattutto quelle di origine tropicale, predisporre in tempo il trasloco in ambienti protetti.

Per quanto concerne le piante in casa, evitare di esporle direttamente a fonti di calore (termosifoni, stufe), evitare altresì di collocarle in ambienti non riscaldati e soprattutto assicurarsi che vi sia un buon grado di umidità, che può essere mantenuto annaffiando spesso le piante oppure periodicamente spruzzando acqua sulle foglie con un nebulizzatore. Nei mesi invernali possiamo considerare per le piante una temperatura ottimale quella compresa fra 16 e I8’C°.

Infine è buona norma ricordarsi che alcune piante sempreverdi (ad esempio gli Agrumi) hanno bisogno di un perìodo di riposo vegetativo che quasi sempre viene indotto da un abbassamento della temperatura ambientale, in tal caso, una temperatura troppo elevata potrebbe indurre una continua e forzata attività vegetativa che potrebbe indebolire la pianta causandole danni.

2. RIPRODUZIONE E MOLTIPLICAZIONE

Uno degli aspetti più importanti ed affascinanti al quale si avvicina chi ha la passione per le piante è senz’altro la loro riproduzione. Risulta pertanto di basilare importanza avere alcune nozioni fondamentali su questi processi e i giusti suggerimenti per poterli realizzare. A grandi linee possiamo dire che le specie vegetali si propagano o per via sessuata o per via asessuata o vegetativa. Le piante erbacee annuali si riproducono solo per seme e quindi per fecondazione (riproduzione sessuata).

Le piante poliennali legnose, semilegnose ed erbacee possono invece diffondersi per moltiplicazione senza il coinvolgimento degli organi sessuali.
Questo significa che, prelevata una porzione di tessuto da una pianta, è possibile farla radicare ed ottenere una pianta uguale a quella dalla quale è stato fatto il prelievo. Questa tecnica chiamata «moltiplicazione» può essere realizzata in diversi modi (per talea, margotta, propaggine, ecc.) ma quella in assoluto più praticata, sopratutto a livello hobbistico, e senz’altro «per talea».

Con questo tipo di propagazione possono essere utilizzate parti vegetative diverse della pianta madre.
Si possono infatti distinguere talee di ramo o di stelo (legnose, semilegnose, erbacee), talee di foglia, talee di radice o di rizoma.
Ovviamente tale scelta sarà in funzione del tipo di pianta in questione (a tal proposito si veda la tabella 1).

Con questa tecnica la capacità di rigenerare gli organi mancanti (radici e germogli) dipende non solo dalle caratteristiche della pianta madre, ma anche dalle condizioni del materiale prelevato per formare la talea e dalle condizioni ambientali (temperatura, luce, umidità relativa, substrato di radicazione).

Il potere rizogeno (cioè la tendenza ad emettere radici) così come il tempo di radicazione varia da specie a specie. È comunque importante prelevare da piante madri giovani, cresciute in buone condizioni (vigorose ed esenti da malattie o da insetti).

Le talee per propagarsi hanno bisogno di essere sufficientemente illuminate, temperature moderatamente alte e costanti (15-20’C), e un substrato soffice, poroso e umido dove le piccole radici emergenti non incontrino eccessive difficoltà nel propagarsi.
Il processo di radicazione può essere stimolato con l’impiego di sostanze ad attività fitoregolatrice (fitormoni) come ad esempio FITO Radicante Polvere, contenente un ormone rizogeno della famiglia delle Auxine.

Tabella 1 – Parti di pianta utilizzabili nella propagazione di alcune specie da fiore reciso ed ornamentali.

Parti di pianta

Foglie / Specie : Begonia.Bryophillum, Crassula Haemanthus, Mascari, Peperomia, Kalanchoe, Sanseveria, Saintpaulia^Sedum.
Germogli erbacei / specie : Dieffenbachia, Crisantemo, Garofano, Poinsettia, Begonia, Fucsia, Geranio, Impatiens
Germogli semilegnosi / Specie : Bouganvillea, Cordyline, Croton, Dracena, Ficus, Gardenia, Ortensia, Lillà, Rhododendron, Rosa.
Segmenti di stelo con 1-2 gemme / Specie : Croton, Dieffenbachia, Philodendron, Pothos, Syngonium
Talee legnose di specie sempreverdi (10-15 cm) / Specie : Camelia Chamaecyparis, Evonymus, /uniperus, Pittosporum, Taxus, Thuja.
Talee legnose di specie decidue (20-30 cm) /Specie : Forsythia, Rosa indica major, R. Manetti, R multiflora
Segmenti di rizoma o di radice / Specie: Achillea, Anemone japonica, Bouwardia humb., Campanula pyr., Cordyline terminalis Gypsophila, Physalis, Rosa spp,, _Wistaria, Yucca.
Parti intere di pianta (divisione) / Specie: Anthurium andreanum, Astìlbe/aponica, Asparagus orn, Calathea makoyana, Gerbera, Nidularium tricolor Mareschallii, Sanseveria infasciata laurenti, Strelitzia reginae.

3. RINVASO

L’operazione del rinvaso si rende necessaria quando la pianta, crescendo e sviluppando il proprio apparato radicale, non ha più substrato sufficiente per nutrirsi in modo regolare.
Molto spesso il rinvaso viene praticato per rimuovere il substrato che con il tempo, l’impiego di acque dure e l’uso continuo di concimi, ne ha modificato le caratteristiche fisico-chimiche-meccaniche risultando non più idoneo alla coltivazione.

Le operazioni di rinvaso si effettuano generalmente nei periodi primaverili; ogni anno per le piante giovani in rapido sviluppo, ogni 2 anni per le piante adulte.

Per svolgere correttamente questa operazione occorre seguire semplici accorgimenti pratici:
* dopo aver bagnato, circa mezz’ora prima, il terriccio per favorire il distacco, prendere il vaso, capovolgerlo sorreggendo con una mano sia il terriccio che la pianta; nel caso il tronco di terra mostri difficoltà a sfilarsi, può essere utile battere leggermele il vaso contro un muro,
* riporre la pianta con delicatezza nel nuovo contenitore dopo avergli sistemato sul fondo alcuni cocci sopra il foro di drenaggio, » riempire gli spazi vuoti esterni (fra vaso e terriccio) con nuovo substrato cercando di assestarlo con leggere pressioni verso il basso,
* annaffiare assicurandosi che il liquido in eccesso esca sul fondo nel sottovaso.

È importante nelle operazioni di rinvaso utilizzare substrati di qualità superiore come quelli della linea «FITO» scegliendo preferibilmente un prodotto specifico in funzione del tipo di pianta coltivata. È buona norma, dopo il rinvaso, aiutare la pianta ad adattarsi al suo nuovo habitat con prodotti antistress come FITO Ricostituente che agisce sui meccanismi della crescita mettendola in condizioni di superare facilmente le fasi critiche causate da stress ambientali.

4. LA CONSERVAZIONE DEI FIORI RECISI

Molto spesso, soprattutto in occasione di eventi o momenti particolari, ci vengono regalati dei mazzi di fiori recisi ed il nostro più grande desiderio è quello di vederli sempre belli e rigogliosi. Purtroppo in vece, dopo pochi giorni, se non si usano tecniche e prodotti particolari, questi fiori appassiscono e muoiono anche se immersi in acqua dentro un vaso.

Che cosa succede? Quei fiorì vivono come se fossero ancora parte integrante della pianta, ma in condizioni precarie. Per la respirazione consumano gli zuccheri accumulati nello stelo e quelli che le foglie riescono a sintetizzare in relazione anche alla luminosità ambientale. Quando queste riserve si vanno esaurendo il fiore avvizzisce gradualmente e muore. L’analisi chimica rivela l’assenza degli zuccheri nei petali appassiti.

È evidente quindi che la durata del fiore reciso sarà molto influenzata dal rapporto massa stelo /massa fiore; conseguentemente più un fiore sarà grande e minore sarà la durata del tempo di conservazione. Ed è per questo motivo che i fiori con lo stelo più lungo sono sempre i più pregiati. Un altro fattore che contribuisce all’appassimento è legato al rallentamento del flusso di liquido che dalla parte inferiore della stelo porta il nutrimento alla parte superiore.

Prima di sistemare i fiori nel vaso è bene seguire alcuni elementari accorgimenti che possono garantire ottimi risultati:

• prima di immergere il gambo in acqua rinnovare sempre il taglio; durante la permanenza all’asciutto l’aria potrebbe avere bloccato il flusso linfatico,

• utilizzare sempre un coltello ben affilato e mai usare le forbici che durante il taglio potrebbero occludere i vasi per compressione,

• il taglio va sempre eseguito obliquamente in quanto così facendo si aumenta significativamente la superficie utile di assorbimento,

• evitare di immergere anche le foglie in acqua, possono contribuire alla formazione di cattivi odori,

• l’acqua utilizzata deve avere un basso tenore di salinità in quanto, se alto, potrebbe ostacolare gravemente la nutrizione del fiore, anche la temperatura dell’acqua stessa non deve essere troppo bassa per non creare stress al fiore,

• il vaso contenitore con il mazzo dei fiori recisi dovrà essere collocato in una posizione luminosa, mai esposto ai raggi diretti del sole ed ovviamente lontano da fonti di calore quali termosifoni e stufe,

• per una ottimale conservazione sarebbe opportuno, quando possibile, raccogliere i fiorì nel tardo pomeriggio quando l’accumulo degli zuccheri nello stelo raggiunge i massimi livelli.

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Per quanto concerne il nutrimento, la linea FITO propone un prodotto specifico come il Conservante Fiori Recisi in grado sia di alimentare in modo fisiologico il fiore, sia di contrastare efficacemente la proliferazione batterica, prevenendo fenomeni di imputridimento dell’acqua.

Conservante Fiori Recisi contiene zuccheri sia semplici, come il glucosio ed il fruttosio, sia complessi come il saccarosio che vengono assorbiti e metabolizzati per mantenere in vita il fiore più a lungo.

5. COSMESI DELLE PIANTE

Pur sembrando un termine fuori luogo, la cosmea delle piante, ovvero la cura della loro bellezza, è un capitolo fondamentale sopratutto per quanto riguarda le specie ornamentali.

D’altronde le piante portano allegria, gioia e colore ma anche bellezza, perché una bella pianta può valorizzare in modo significativo un ambiente, un angolo della casa o del giardino.
La bellezza di una pianta si cura principalmente nutrendola in modo giusto ed equilibrato, facendola crescere in condizioni di luce, umidità e temperatura ottimali, utilizzando substrati di qualità superiore, curandola tempestivamente in caso di attacco da malattie crittogame o da insetti parassiti.

Ma oltre a questo possiamo fare ancora qualcosa per migliorare l’aspetto delle nostre piante utilizzando prodotti specifici quali:

Lucidanti fogliari
Rinverdenti
Ricostituenti

Di frequente le foglie delle piante sia per la polvere che con il tempo si deposita, sia per gli inquinanti presenti nell’ambiente (fumo, ecc.) tendono a perdere il loro naturale colore verde diventando opache, di colore spento.

In questi casi è consigliabile l’uso di una spugna leggermele inumidita da passare delicatamente sulle foglie per rimuovere lo strato di polvere.
Per ravvivare il colore si può utilizzare tranquillamente un Incielante fogliare (come FITO Lucidante fogliare Spray o FITO Lucidante Fogliale Ecologico) che. non danneggiano la pianta e donano alle foglie colore e brillantezza.

Sempre per rendere le piante più rigogliose, può risultare utile somministrare periodicamente prodotti ad azione rinverdente (mine FITO Riti verdente Micro) che ottimizzando il contenuto in Ferro, sia nel pania che nel terreno, ne stimola i processi metabolici (respirazione – fotosintesi) dando loro un aspetto più lussureggiante.

Mine è buona norma, e qualche volta indispensabile, utilizzare dei ricostituenti fisiologici (come FITO Ricostituente) che aiutano la pianta a crescere regolarmente anche in condizioni di stress prevenendone gli stati debilitanti.

6 – CALENDARIO DEI LAVORI

MARZO – Piante da interno: Risistemare le piante con una pulizia completa alle foglie liberandole dalla polvere e lucidandole con FITO Lucidante spray. Per le operazioni di rinvaso utilizzare un terriccio specifico come quelli della linea FITO. Per le piante in * acqua rinnovare la soluzione con FITO Z ! Piante Idroponiche, l’apposito nutrimento q per idrocoltura a base di resina a scambio ionico

MARZO – Piante fiorite : È questo il periodo della semina, sia in terra che invaso.
Per avere i migliori risultati sulla germinazione FITO Radicante polvere, fitoregolatore specifico per stimolare l’emissione di nuove radici, da utilizzare anche nella messa a dimora delle Talee. Procedere al trapianto delle conifere e degli arbusti coltivati in vaso.
MARZO – Piante da fiore reciso : Mettere a dimora le bulbose (Gladiolo, Gigli, Tulipani, ecc.) dopo aver preparato adeguatamente il substrato fornendogli la giusta fertilità con i concimi granulari della linea FITO.

APRILE – Piante da interno: Concimare ogni 8/10 giorni con FITO Piante Verdi.Prevenire gli ingiallimenti fogliari con somministrazioni periodiche di Ferro Chelalo per via radicale FITO Rinverdente Micro.

APRILE – Piante fiorite : Inizia per le piante una intensa attività vegetativa e quindi è importante dare loro il giusto nutrimento: FITO Hormon PluseFITO Sangue di Bue alternati sono in grado di soddisfare appieno queste esigenze. Continuare con Ferro Chelato FITO Rinverdente Micro onde evitare le clorosi ferriche. Iniziare la concimazione con i granulari della Linea FITO

APRILE – Piante da fiore reciso : Utilizzando terricci di qualità superiori come quelli della linea FITO, procedere al trapianto di Garofani, Gladioli, Calle, ecc. Per una migliore ripresa delle piante, somministrare FITO Ricostituente con FITO Sangue di Bue. Ricordarsi sempre di mantenere al substrato la giusta umidità con innaffiature costanti e frequenti in ragione del clima.

MAGGIO – Piante da interno: Continuare le concimazioni con FITO Piante Verdi alternandole con FITO Sangue di Bue ricco di Azoto organico. Date le condizioni ambientali abbastanza miti di questo periodo, le piante possono essere trasferite all’esterno avendo cura di non esperie direttamente ai raggi solari.

MAGGIO – Piante fiorite : È il mese ideale per il trapianto dei fiori autunnali come gli Astri, le Primule rustiche, ecc. Per far meglio superare alle piante lo stress si consiglia di somministrare FITO Ricostituente Verificare l’eventuale presenza di insetti parassiti (afidi – acari – ecc.) intervenendo con prodotti specifici quali FITO Insetticida Acaricida liquido.

MAGGIO – Piante da fiore reciso : possibile trapiantare ancora alcune specie come gli Astri, le Zinnie, ecc. Per queste operazioni utilizzare sempre terricci di qualità come quelli della linea FITO.

GIUGNO – Piante da interno: Controllare l’eventuale presenza di parassiti sulle Seminare i fiori annuali ed in particolare quelli a parti aeree delle piante. Nutrire ogni 8/10 giorni con FITO Piante Verdi o FITO Sangue di Bue. In caso di piante in difficoltà, FITO Ricostituente per via fogliare.

GIUGNO – Piante fiorite : Seminare i fiori annuali ed in particolare quelli a fioritura tardiva (viola ciocca gialla, pratoline, ecc). Trasferire le piante dal vaso alle aiuole utilizzando per la preparazione del substrato terricci di qualità come quelli della Linea FITO. Nel trapianto degli arbusti aggiungere nella buca FITO Sangue di Bue e FITO Rinverdente Micro.

GIUGNO – Piante da fiore reciso : Concimare le piante da fiore, con FITO Piante Fiorite per migliorare la fioritura. Ricordarsi di eseguire le somministrazioni nelle ore fresche della giornata. Staccare da Crisantemi e Dalie i boccioli laterali eccedenti per ottenere fiori più belli. In caso di attacchi da parassiti, intervenire con prodotti specifici.

LUGLIO – Piante da interno: Oltre a mantenere costante la concimazione, porre molta attenzione agli apporti idrici che debbono essere frequenti onde evitare che il substrato diventi troppo secco causando danni alle piante. Combattere con FITO Anticocciniglia spray le infestazioni di cocciniglie in questo periodo abbastanza frequenti.

LUGLIO – Piante fiorite : Oltre alla normale manutenzione delle annuali, pulendole dalle erbe infestanti, distribuire sii arbusti da fiore prodotti specifici FITO Piante Fiorite o FITO Gerani in grado di stimolare e di prolungare i processi di fioritura. Per tutte le piante, comprese gli arbusti, somministrare alla base il concime granulare FITO NPK Blu avendo poi cura di bagnare il terreno periodicamente.

LUGLIO – Piante da fiore reciso : Mantenere il nutrimento alle piante arbustive con FITO Hormon Pluse FITO Sangue di Bue intervallando ogni 15/20 giorni con FITO Solfato di Ferro liquido o in polvere contro l’ingiallimento delle foglie. Ricordarsi in questo periodo, di bagnare frequentemente il substrato, soprattutto nelle ore serali, evitando comunque di bagnare le foglie delle piante nelle ore calde della giornata.

AGOSTO – Piante da interno: Continuare le pratiche del mese di luglio, ponendo particolare attenzione all’attacco degli insetti parassiti che vanno eliminati con prodotti specifici. Per piante da interno si consiglia sempre l’utilizzo di formulati pronti all’uso (Spray).

AGOSTO – Piante fiorite : Preparare il terreno sia per la semina dei fiori invernali quali i Ciclamini, le Primule, ecc., sìa per la messa a dimora in autunno dei bulbi. Durante queste operazioni integrare al substrato un concime organo-minerale come FITO Prato Giardino. Dopo la semina trattare con FITO Sangue di Bue per favorire la germinazione delle piantine.

AGOSTO – Piante da fiore reciso : Preparare il terreno per la messa a dimora delle bulbose, sbocciolare i crisantemi. Eliminare dalle piante polloni e succhioni. Proseguire la somministrazione di nutrimento con formulati liquidi da diluire alle dosi minime per le alte temperature della stagione e distribuire durante le normali innaffiature.

SETTEMBRE – Piante da interno: Ai primi segni di clima autunnale riprendere I dentro le piante pulendo bene le foglie e lucidandole con FITO Lucidante spray. Prima di effettuare tale operazione controllare attentamente che le piante siano libere da insetti parassiti.

SETTEMBRE – Piante fiorite : Prepararsi alla messa a dimora delle bulbose con apposita lavorazione al terreno. Negli arbusti, oltre alle normali operazioni di pulizia (come ad esempio togliere i fiori appassiti) provvedere ad una concimazione di fondo con un concime organo-minerale come FITO Prato Giardino da interrare alla base delle piante ed annaffiare

SETTEMBRE – Piante da fiore reciso : Mettere a dimora i bulbi di Tulipano, ecc.. avendo cura di mettere nella buca un po’ di torba per favorire l’attecchimento dei bulbi sltxsi. Innaffiare in ragione del clima aggiungendo all’acqua FITO Ricostituente per favorire lo sviluppo delle giovani piantine.

OTTOBRE – Piante da interno: Completare con le piante più resistenti il rientro all’interno in ambienti protetti dalle interperie ma sufficientemente luminosi (utilizzare se possibile gli stessi spazi degli anni precedenti). Pre le piante in idrocoltura sostituire la soluzione con FITO Piante Idroponiche.

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OTTOBRE – Piante fiorite : Mettere a dimora i bulbi a fioritura primaverile come i Narcisi, i Tulipani, i Giacinti, ecc. avendo cura di miscelare con una buona torba come ad esempio i substrati della linea FITO. Interrare un concime organo-minerale FITO Prato Giardino, oppure con concime granulare FITO NPK Blu.

OTTOBRE – Piante da fiore reciso : Togliere dalla terra per la conservazione invernale i bulbi di Dalie, Gladioli, Begonie e terminare la messa a dimora dei bulbi autunnali. I crisantemi possono essere trapiantati in vaso.

NOVEMBRE – Piante da interno: Attenzione al calore dei termosifoni che possono ridurre pericolosamente, l’umidità ambientale. Alternare le normali concimazioni con FITO Piante Verdi trattamenti con FITO Ricostituente che aiuta le piante a superare i eventuali stati debilitanti dovuti alla permanenza in ambienti chiusi.

NOVEMBRE -Piante fiorite : E’ il tempo di potare gli arbusti con operazioni di pulizia alle siepi, ai roseti, ecc. Provvedere al trapianto di alcune specie di siepi come il Bosso, il Carpino, ecc. e togliere dai Lillà e dalle Rose i rami generati dalle radici (polloni). Per le piante erbacee terminare la messa a dimora dei bulbi.

NOVEMBRE – Piante da fiore reciso : Con le possibilità, in questa stagione, di un calo significativo della temperatura ambientale, è necessario porre al riparo piante come Gerbere, Calle , ecc.

DICEMBRE – Piante da interno: Mantenere le piante pulite e lucide, utilizzando ogni 10/15 g§. FITO Lucidante spray per aiutarle a mantenersi sempre in ottimo stato. Per prevenire eventuali carenze di ferro e quindi ingiallimenti fogliari, somministrare una volta ogni 15 gg FITO Rinverdente o FITO Solfato di Ferro liquido.

DICEMBRE – Piante fiorite : Per gli arbusti, in giornate con temperature miti, è possibile eseguire lavori di potatura. Per le concimazioni, utilizzare, sia per piante erbacee che. arbustive, FITO Prato Giardino o FITO NPK Blu. Attenzione alle gelate, proteggere adeguatamente le piante sensibili.

DICEMBRE – Piante da fiore reciso : Preparare il terreno per la semina delle aiuole. In queste lavorazioni incorporare nel terreno materiale organico come residui vegetali compostati per migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche e nutritive.

GENNAIO – Piante da interno: Continuare con le operazioni del mese di Dicembre, ponendo particolare attenzione alle condizioni ambientali; non esporre le piante a fonti di calore o a correnti d’aria e soprattutto evitare che I’ aria diventi troppo secca. Controllare sempre l’umidità del substrato.

GENNAIO – Piante fiorite : Completare i lavori iniziati nel mese di Dicembre. Per i nuovi impianti arbustivi, preparare le buche con foglie secche e terriccio .Per o chi possiede ambienti protetti (serre riscaldate) è possibile iniziare la semina di Petunie. Viole, ecc.

GENNAIO – Piante da fiore reciso : Riprendere i lavori iniziati in Dicembre. E importante, durante la preparazione del terreno, lasciare disgregare le zolle indurite dall’azione del gelo.

FEBBRAIO – Piante da interno: Preparare le piante alla ripresa vegetativa concimando ogni 10-15 gg. con FITO Sangue di Bue intervallato da FITO Ricostituente per favorirne la crescita.

FEBBRAIO – Piante fiorite : E’ il periodo dei trapianti arbustivi sia con zolle che in vaso. Eseguire lavori di potatura su roseti. Iniziare la concimazione di base localizzate con formulati granulari come FiTO Prato Giardino o FITO NPK Blu. Dopo la distribuzione innaffiare il terreno. Per le piante erbacee continuare la semina in serra.

FEBBRAIO – Piante da fiore reciso : Terminare la manutenzione delle aiuole concimando con FITO Prato Giardino o FITO NPK Blu. avendo cura di bagnare il terreno per avere i migliori risultati.

7. LA SALUTE DELLE PIANTE

Le piante, come ogni essere vivente, sono soggette all’attacco dei parassiti sia animali che vegetali. Funghi, Virus e Batteri appartengono alla classe dei parassiti di origine vegetale mentre gli Insetti (es. afidi), gli Acari (es. ragnetto rosso), i Nematodi, i Molluschi (Lumache, Limacee in genere) appartengono alla classe dei parassiti di orìgine animale.

Le infestazioni dei parassiti vegetali sulle piante sono denominate comunemente «malattie crìttogamiche» anche se, per correttezza di informazione, questo termine va riferito esclusivamente alle malattie provocate da funghi patogeni.

Va comunque ricordato che questi ultimi sono responsabili della maggior parte delle malattie che colpiscono le piante con particolare riferimento a quelle ornamentali.

Malattie Crittogamiche

L’Oidio (o Mal Bianco) è senzaltroo da annoverare fra le patologie vegetali più frequenti, è riconoscibile dalla presenza di una specie di «muffa» biancastra di consistenza polverulenta sulle foglie sia nella pagina inferiore che superiore. Rosa, Ortensia, Gerbere e altre numerose specie sono frequentemente soggette all’attacco di questo fungo.
Contro l’Oidio utilizzare in via preventiva BIMEX Zolfitan o FITO Anticrittogamico polvere o spray.

E’ buona norma ripetere il trattamento dopo 10 giorni dalla prima applicazione avendo cura di scegliere giornate calde e soleggiate.
La Peronospora, altra malattia crittogamica particolarmente diffusa, si manifesta con la presenza sulla pagina superiore delle foglie di macchie color giallo sporco e nella corrispondente facciata in -tenore di una muffa color grìgio chiaro.

La Peronospora si sviluppa facilmente in ambienti a temperature moderatamente elevate e con un tasso di umidità relativa ambientale elevato; infatti il fungo penetra nella pianta (solitamente nelle foglie) con le piogge che sono condizione essenziale per la trasmissione della malattia. Come per l’Oidio, anche la lotta alla Peronospora è preventiva; occorre perciò massima attenzione ai trattamenti di inizio stagione.

Contro la Peronospora si può utilizzare BIMEX Tetroxil 16 o BIMEX Poltan. La Muffa Grigia è un’altra malattia crittogamica causato da un fungo del genere «Botrytis». È una malattia facilmente riconoscibile dalla presenza sugli organi vegetativi della pianta di una muffa polverulenta di colore grigio.
Questo fungo può attaccare tutte le parti della pianta, da quelle aeree a quelle sotterranee causando in quest’ultimo caso i cosiddetti «marciumi radicali» che possono portare le piante a gravi stati debilitanti se non si interviene con prodotti specifici.

Piante ornamentali come la Rosa, la Gerbera, il Ciclamino, il Crìsantemo i bulbi di Tulipani, Gladioli, Narciso ed in generale le piante verdi sono soggette frequentemente ad attacchi di Botrytis cinerea. Fra le altre malattie ricordiamo la Ruggine, facilmente riconoscibile dalla comparsa sulle foglie, steli e fiori di numerose pustole polverulenti di colore variabile fra il giallo e l’arancione scuro, la Tracheomicosi causata da funghi del genere «Verìicillum» e «Fusarìum», la Septoriosi, le Antrachinosi ed infine le Alternariosi.

E buona norma ricordarsi sempre che le malattie vanno combattute con prodotti specifici ma sicuri e non troppo pericolosi o tossici per la loro manipolazione e quando le piante da trattare sono in un numero limitato si può utilizzare prodotti «pronti all’uso» come ad esempio FITO Anticrittogamico spray.

Parassiti animali

Da temere in modo particolare gli Afidi e gli Acari che attaccano facilmente le piante ornamentali causando gravi danni agli organi vegetali di tutta la pianta.

Gli Afidi comunemente chiamati «Pidocchi» e le Cocciniglie infestano le piante sottraendo loro la linfa che succhiano attraverso l’apparato boccale. Alla prima comparsa di questi insetti occorre intervenire immediatamente con prodotti mirati quali il FITO Insetticida liquido oppure per maggior comodità quando la superficie da trattare non è particolarmente estesa, si può fare uso di FITO Insetticida spray a base di Piretro naturale oppure del FITO Anticocciniglia spray in presenza di cocciniglie.

Le Larve dei Lepidotteri (comunemente chiamate rughe) frequentemente attaccano le piante ornamentali e sono caratterizzate da una notevole voracità cibandosi di foglie e fiori. Appena si noti la loro presenza sulle piante intervenire tempestivamente in quan -to questi insetti masticatori sono in grado di danneggiare gran parte, della superficie fogliare delle piante riducendone drasticamente l’attività vegetativa.

Altro flagello delle piante ornamentali ad alto fusto è il Rodilegno (sia giallo che rosso) che è lo stadio larvale di alcune specie di farfalle. A seconda del genere il Rodilegno può attaccare la pianta sia dalla base che dalle parti alte del tronco scavando delle vere e proprie gallerìe profonde che danneggiano la struttura interna del tronco stesso fino a comprometterne pericolosamente la resistenza meccanica.

La presenza di queste larve è facilmente riconoscibile dalla segatura fresca che espellono attraverso il foro di entrata. La lotta a questi insetti è particolarmente difficile in quanto all’interno delle piante sono difficilmente raggiungibili. In genere si consiglia di porre molta attenzione alle prime comparse di segatura sui tronchi per poi intervenire o con un insetticida insufflato nel foro oppure semplicemente entrare nella galleria con un filo di ferro per uccidere la larva. Gli Acari comunemente chiamati «ragnetti» (molto comune nelle piante ornamentali è il «ragnetto rosso») sono parassiti che, come gli insetti (anche se non fanno parte di questa categoria) succhiano la linfa dalle piante indebolendone la loro attività vegetativa. Gli Acari hanno dimensioni più piccole degli Afidi e pertanto sfuggono facilmente all’occhio umano.

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