Animali domestici il gatto
Il gatto
II gatto è un simpaticissimo animale che vive volentieri nelle nostre case, ma non c’è da stupirsi se ogni tanto gli viene voglia di evadere per qualche giorno. Cerca la nostra compagnia solo quando ne ha voglia, in genere preferisce la solitudine. Non c’è angolo di casa che non sia ispezionato da lui. Si potrebbe dire che più che essere nostro amico, pretende la nostra amicizia. Naturalmente il carattere dei gatti varia da razza a razza. Prendiamone in considerazione alcune.
Il gatto siamese
Fu importato in Europa dal Siam nel 1884. È un gatto dalla corporatura non massiccia, le zampe esili e lunghe, il tronco allungato, tutte caratteristiche che determinano la sua notevole agilità. Il cranio e piuttosto largo, all’altezza delle orecchie che sono abbastanza grandi, e si restringe a forma di triangolo in un musetto appuntito. Alla nascita il suo pelo è completamente bianco e solo verso il sesto mese di vita diventa color nocciola con zampe, la coda e il musetto marrone.
I suoi bellissimi occhi di un azzurro intenso, vivi e penetranti denotano l’intelligenza e l’astuzia di questo animale ma, purtroppo anche la sua ferocia. È spietatamente crudele verso gli intrusi. Quando si ribella suoi artigli forti e appuntiti diventano un vero pericolo. È morboso nei suoi affetti, ma stenta a concederli. La sua incondizionata simpatia è riservata solo a qualche privilegiato, gli altri li tollera appena.
L’intelligenza di cui è dotato lo rendono superiore agli altri gatti: riesce ad apprendere parecchi insegnamenti e persino il significato di certe parole. Di questa razza di gatti, si differenziano per il colore del mantello, il Siamese azzurro con muso, coda e zampe color grigio-azzurro e occhi azzurri e il Siamese cioccolato con gli occhi gialli e le zampe marrone chiaro.
Alcune malformazioni congenite caratterizzano il gatto siamese: spesso gli occhi, pur tanto belli, sono affetti da strabismo: la coda a volte è mozza, corta o a spirale anziché lunga e appuntita come richiede la razza perfetta. È tollerata una modica uncinatura all’estremità della coda. Nonostante l’aspetto di animale forte, fìsicamente è molto delicato, incline al rachitismo, alle affezioni polmonari e tubercolari.
Il gatto persiano
L’attributo al suo nome può far supporre che provenga dalla Persia, ma in effetti poco si conosce delle sue origini: potrebbe anche essere originario dalla Turchia visto che si chiama anche Gatto d’Angora. L’unico dato certo è che comparve in Europa e più precisamente in Italia verso il 1500. Il suo aspetto è quello di un animale di notevole robustezza, forse in virtù della ricca pelliccia che lo ricopre, ma probabilmente è solo elegante apparenza. In una testa rotonda e voluminosa dal folto pelo, spuntano due piccole orecchie bordate di lunghi peli; i grandissimi occhi sono sempre di un colore bellissimo, le zampe sono robuste e corte e la coda, piccolina, termina con un ricco fiocco.
Il suo carattere è molto dolce e i suoi gusti raffinati. Trascorre molte ore nel sonno più profondo adagiato su morbidi cuscini. Ama essere coccolato e quando si muove per salire sulle ginocchia del padrone, la sua andatura è lenta ed elegante. Ma sotto questa calma apparente, si nascondono le più imprevedibili reazioni alla minaccia di un pericolo. La sua estrema facilità nel fare le fusa, la sua tranquillità, la sua delicatezza il suo miagolio sommesso, lo fanno un animale estremamente piacevole da ospitare.
Il mantello e gli occhi di questa razza e gatti è variabile nel colore: il persiano nero, il crema e l’azzurro, hanno gli occhi color rame o arancio. Il persiano bianco ha occhi azzurri o verdi, il persiano cincillà ha il pelo bianco picchiettato di nero e occhi verde smeraldo o blu. Il persiano fumé ha pelo bianco alla base e nero all’apice e gli occhi color ambra; il persiano tigrato e quello marmorizzato variano di colore sia il mantello che gli occhi.
Qualunque sia la varietà, il pelo di questo gatto è sempre molto lungo e folto e perciò richiede assidue cure per essere mantenuto sempre soffice e lucente. È necessario, almeno una volta la settimana, ravviare il suo mantello con una spazzola di crine o un pettine a denti larghi e arrotondati. Nei periodi di muta è preferibile un pettine fitto per agevolare la caduta del pelo morto.
Essendo un animale che conduce vita casalinga, alimentandosi con parsimonia e molto restio a ingerire cibi avariati, il gatto persiano si ammala molto raramente. Può capitare che, a causa della folta pelliccia, si annidino dei parassiti provocandogli degli eczemi. Tra le malattie congenite che lo colpiscono, si riscontrano con maggior frequenza la sordità e la cecità, specie nei soggetti a pelo bianco.
Il gatto comune
Con questo nome si intendono tutte le varietà di gatti che non appartengono ad una razza ben definita. Sono per lo più randagi o che prendono per dimora una casa dove gli si dia da mangiare. Poiché la ricerca di cibo è la loro occupazione primaria forse è per questo che sono gli unici gatti che ancora danno la caccia ai topi.
A motivo degli accoppiamenti tra soggetti diversissimi, è difficile descrivere le loro caratteristiche somatiche e di comportamento. Costretti a difendersi da soli nella lotta per la vita, hanno notevolmente sviluppata l’agilità, la forza, l’astuzia e la diffidenza. Il colore del loro mantello è quanto mai vario: bianco, nero grigio, tigrato, rossiccio ecc.
Sono animali simpaticissimi. Il loro corpo armonioso li rende acrobati, sicuri, capaci di muoversi con disinvoltura sui cornicioni e di arrampicarsi sugli alberi. Sanno ripagare con riconoscenza chi li accetta e li ama. Ad uno di questi gatti è stato dato l’appellativo di Soriano. È quello col mantello tigrato, dal pelo raso, il musetto piccolo e gli occhi verdastri o ambrati. La sua figura elegante gli è conferita dal tronco allungato; le sue zampe sono esili ma forti. Mangia un po’ di tutto, anche i soli avanzi di cucina ma i suoi piatti preferiti sono il latte e la carne e il pesce bolliti.
Le malattie che contrae sono dovute alla vita randagia, va infatti soggetto a raffreddori o a forme di enterite contagiosa per la vita in comune ad altri gatti ammalati. La mancanza di cure umane gli causa delle dermatiti dovute a parassiti della pelle.
La buona salute del gatto traspare da certe sue caratteristiche fisiche evidenti, quali: la lingua rosea, il naso umido e freddo, gli occhi lucenti privi di secrezioni, l’alito non sgradevole, e può essere mantenuta solamente assicurando alla bestiola un’adeguata vita, regolata da norme igieniche.
Un altro elemento che va tenuto in considerazione è la sua alimentazione: anche per gli animali infatti un regime alimentare appropriato è sinonimo di buona salute. Sono da ricordare pertanto alcune regole, che qui vi segnaliamo. Il polmone, ritenuto generalmente un ottimo alimento per i gatti, se cotto ha uno scarso valore nutritivo, se crudo può essere veicolo di gravi infezioni; il fegato provoca la dissenteria; la carne non deve essere grassa perché è causa, soprattutto nei gatti anziani, di una digestione difficoltosa. Indispensabile è invece una razione quotidiana di verdura che serve loro come ottimo disintossicante.
Il gatto, che è un animale pulitissimo, provvede personalmente alla sua pulizia quotidiana umettandosi le zampe e passandole sulle parti del corpo, in cui non arriva direttamente con la lingua. Nel caso, abbastanza probabile, in cui la bestiola fosse infestata da parassiti, è necessario evitare l’uso di prodotti antiparassitari tossici, che potrebbero causare avvelenamenti.
Per la pulizia generale, il sistema migliore è naturalmente il bagno da farsi periodicamente, ma soltanto quando il gatto abbia superato i due anni di età. A tale proposito, è utile sapere che il gatto prova un’avversione istintiva per l’acqua e che pertanto dovrà essere iniziato a questa pratica igienica in modo graduale.
È inoltre necessario spazzolare il manto della bestiola almeno due volte la settimana, aumentando il numero nel periodo in cui perde il pelo, e pulirgli gli occhi e le orecchie, con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua borica tiepida.
Ci si ricordi infine di mettere a disposizione del gatto un piccolo tronco di legno dolce, che gli servirà per affilarsi le unghie: in tal modo si otterrà il duplice scopo di appagare una necessità dell’animale e di salvare poltrone e divani dai suoi piccoli artigli.