Margheritina Bellis perennis
MARGHERITINA
Nome scientifico: Bellis perennis (fam. Compositae)
La margheritina dei prati, detta anche pratolina o, in Toscana, bellide (Bellis perennis), è comunissima allo stato spontaneo in tutta Italia e soprattutto al settentrione, in pianura come in montagna, nei prati, nei terreni incolti e lungo le strade. È inconfondibile per i graziosi capolini semplici a tipica forma di margherita con disco centrale giallo e ligule bianche, o anche tipicamente rosate verso l’esterno; risultano per lo più rosati soprattutto per quanto riguarda i boccioli fiorali.
Come in altre composite, i capolini si reclinano e si chiudono di notte, o anche di giorno con tempo piovoso, oppure quando il ciclo è molto nuvoloso e plumbeo. La fioritura è particolarmente abbondante all’inizio della primavera, per lo più tra marzo e aprile, ma qualche capolino sboccia anche in altre stagioni, soprattutto in autunno e perfino durante l’inverno, se il clima non è molto rigido.
Questa margheritina tende a diffondersi anche nei prati dei giardini. Tuttavia, per quanto sia di buon valore decorativo, non sempre è bene accetta. La pratolina viene variamente utilizzata per uso interno o esterno; infatti, ha notevoli proprietà depurative e diuretiche, antinfiammatorie, espettoranti e astringenti.
da Il Grande Libro delle Erbe ALBERTO PERUZZO EDITORE
COME SI COLTIVA
La margheritina predilige un terreno umifero, fresco, organico, umido e in una posizione a mezz’ombra. La specie tipica, primaverile, veniva un tempo considerata una pianta infestante. Attualmente, si coltivano solo le varietà orticole derivate dalla specie spontanea, soprattutto per tappezzare il terreno nel quale sono stati piantati dei bulbi da fiore primaverili come tulipani, narcisi e giacinti.
Questa pianta biennale ha la caratteristica di avere una fioritura più lunga delle bulbose sopra citate e forma macchia di colore anche quando le bulbose primaverili sono sfiorite e quelle estivo-autunnali devono ancora fiorire. La semina delle varietà si effettua in semenzaio all’aperto fra luglio e agosto; nel tardo autunno quando le pianticelle si potranno maneggiare, trapiantatele a dimora. Annaffiate subito dopo il trapianto, sospendete durante l’inverno e riprendete in primavera; concimate prima del trapianto per le colture in giardino, e in primavera e in fioritura per quelle in vaso.
QUANDO SI RACCOGLIE
Si recidono i singoli capolini, meglio se privi di peduncoli, oppure si coglie la parte aerea della pianta nel momento della fioritura.
I CONSIGLI DELL’ ERBORISTA
COME SI PREPARA PER LA CONSERVAZIONE
Si essiccano le parti in luogo ventilato e all’ombra, conservandole in sacchi.
CONTRO L’INFIAMMAZIONE DELLA BOCCA:
versare in mezzo litro di acqua calda 2 cucchiai di foglie e far bollire per 5′. Filtrare e fare molti sciacqui.
QUANDO LA GOLA È ARROSSATA:
versare in una tazzina da caffè di acqua calda un cucchiaino di fiori e foglie, e coprire per 5 minuti. Filtrare, aggiungere un po’ di miele e bere caldo.
NELLA CONGIUNTIVITE:
In 1/4 di I di acqua calda versare 2 cucchiai di fiori e far bollire per 1′. Coprire e filtrare dopo 10′. Applicare il liquido sugli occhi con del cotone.
PER UNA FASTIDIOSA FARINGITE:
in una tazza da té di acqua calda versare un cucchiaio di fiori e coprire. Filtrare dopo 10 minuti, aggiungere un cucchiaio di miele e berne due, tre tazze al dì.
PER UNA SEMPLICE CURA RINFRESCANTE:
in mezzo litro di acqua calda versare 2 cucchiai di fiori e coprire. Filtrare dopo 10 minuti. Aggiungere del miele e berne una tazza al mattino a digiuno e una alla sera prima di coricarsi.
UN BUON LATTE PER IL VISO:
far macerare in mezzo litro di latte caldo 2 cucchiai di fiori e 3 cucchiai di foglie per 30 minuti. Filtrare con un telino e spremere molto bene. Usare per la pulizia del viso mattino e sera. È bene conservare prodotto nel frigorifero di casa.