L’UTILITÀ DELLA CIMATURA E DELLA SBOCCIOLATURA
Quando è utile eseguire la cimatura
La cimatura delle piante erbacee ha le stesse finalità della potatura che si esegue sulle piante legnose, cioè serve per accrescere la vigoria vegetativa, per favorire lo sviluppo di germogli più robusti e anche per ottenere piante di taglia più compatta e più ricche di vegetazione. La cimatura dei germogli è utilissima per molte piante erbacee come i garofani, i crisantemi, sia a piccoli che a grandi fiori, la margherita dei fioristi (Chrysanthemum frutescens), i gerani zonali, i coleus ecc.; infatti con la cimatura si ottengono piante vigorose e bene accestite, mentre quelle lasciate crescere del tutto naturalmente tendono a svilupparsi in altezza con pochi steli florali e quindi con un minore numero di fiori.
/ disegni, a sinistra, mostrano chiaramente come va eseguita la cimatura di una pianticella a foglie opposte, come ad esempio il coleus. Trattandosi di germogli erbacei, non è necessario vi serviate di forbici o di coltelli, ma potrete operare semplicemente prendendo l’apice tra l’indice e il pollice; recidete la punta staccando l’ultima coppia di foglioline non ancora del tutto sviluppate, piegando il germoglio o forzando con le unghie. In tal caso staccate l’apice poco sopra una coppia di foglie, rispettando le gemme ascellari da cui si svilupperanno due nuovi germogli.
Come si esegue la cimatura
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La cimatura è un’operazione molto importante nel caso dei garofani e dei crisantemi, soprattutto se moltiplicati per talee di punta; infatti, in tal caso si sviluppa un germoglio molto vigoroso che tende a svilupparsi in altezza senza germogli ascellari; è perciò opportuno intervenire tempestivamente cimando il germoglio, cioè asportando l’apice erbaceo. Nei garofani la cimatura si esegue quando le piantine sono alte 12-15 cm e hanno 8-10 foglie; l’operazione è molto semplice, dato che questi germogli sono fragili, e infatti basta prendere l’apice tra il pollice e l’indice piegandolo verso il basso in modo che si spezzi in corrispondenza del primo nodo.
Nel caso dei garofani, spesso conviene ripetere la cimatura sui germogli che si sono sviluppati all’ascella delle foglie e in tal modo si ottengono piante cespitose, molto vigorose e fiorifere. La cimatura dei crisantemi si esegue quando le pianticelle sono alte 15-18-cm e hanno 6-7 foglie; in tal caso si asporta l’apice sopra la quarta o quinta foglia e l’operazione può essere eseguita con un coltellino prendendo l’apice tra il pollice e l’indice e forzando con l’unghia.
In genere la cimatura va eseguita recidendo il germoglio apicale appena sopra una coppia di foglie, nel caso di foglie opposte, e una singola foglia nel caso di alterne. Così ben presto si sviluppa una coppia di nuovi germogli, nel primo caso, oppure due o tre nuovi germogli in corrispondenza delle ultime foglie, nel secondo caso.
La sbocciolatura
La sbocciolatura o sbottonatura si può effettuare su diverse piante ma è un’operazione indispensabile almeno per i garofani e i crisantemi coltivati per fiore reciso; consiste nel recidere i boccioli fiorali che si sviluppano all’ascella delle foglie superiori e anche quelli secondari che si formano attorno al bocciolo apicale, l’unico da conservare.
Anche la sbocciolatura si esegue con le dita, ma si deve operare con la massima attenzione onde evitare di staccare o di lesionare il bocciolo principale, perché, almeno nei garofani e nei crisantemi, que-
ste parti sono fragilissime. Anche la sbocciolatura va eseguita con la massima tempestività, non appena compaiono questi boccioli secondari e prima che diventino più grossi di un pisello; per quelli api-cali è bene attendere che siano ben distanziati fra loro, per eseguire l’operazione con una certa rapidità e soprattutto senza danno.
Come si vede chiaramente nel disegno la sbocciolatura si esegue in alcune piante da fiore, come i garofani e alcuni crisantemi, e consiste nell’asportare tutti i boccioli fiorali (E) escluso quello apicale che cosi può ingrossarsi. Per ottenere fiori medi se ne asportano di meno (F).
La sfemminellatura
Nei crisantemi a grandi fiori e nei garofani coltivati per fiore reciso, si deve intervenire al momento opportuno per asportare le femminelle, cioè i germogli ascellari che si sviluppano lungo gli steli fiorali; tale operazione viene detta sfemminellatura. Anche in questo caso, come per la cimatura, si possono togliere i germogli erbacei e molto teneri semplicemente piegandoli, dopo averli afferrati tra il pollice e l’indice; per ovvie ragioni questa operazione va eseguita per tempo, non appena le femminelle sono ben risibili, di solito quando hanno 2 o 4 foglioline. In genere la sfemminellatura si esegue solo per le piante annuali, biennali o suffruticose, coltivate per fiore reciso, allo scopo di favorire l’ingrossamento del fiore terminale.
Altre forme di potatura nelle piante erbacee da flore o da fogliame
Come si è detto, la cimatura dei germogli è molto utile per favorire la crescita di pianticelle ben cespugliate; talvolta invece è necessario intervenire con opportune potature per diradare le piante che tendono a crescere troppo fitte oppure per asportare germogli mal formati. Inoltre si deve intervenire dopo la prima fioritura per recidere gli steli fiorali secchi, per evitare l’ingrossamento dei frutti e per favorire la crescita di nuovi germogli e l’emissione di nuove fioriture.
articolo da IL GRANDE LIBRO DEL GIARDINAGGIO ALBERTO PERUZZO EDITORE