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Dieta mediterranea,  I cereali

La pasta La galleria dei Formati Regionali


 “Anno salutifero, eccetto l’Autunno, la raccolta bisogna farla presto, per causa delle piogge, i frutti saranno buoni e tutti gli alberi fertili’. Tuttavia essendo Saturno il pianeta dominante, l’anno sarà fertile di grano e di vino.”

Dall’Almanacco Barbanera 1895

Articolo da i primi d’ITALIA

https://youtu.be/qTttFPfKGPI

#VENETO_BIGOLI

Diffusi in tutto il Veneto, i Bìgoli sono grossi spaghetti dì pasta fresca fatti con farina di grano tenero, bianca o integrale e in alcune varianti con le uova. La leggenda vuole che i primi Bigoli trafilati, ottenuti con lo speciale torchio detto ‘bigolaro’, siano stati inventati nel ‘600 a Padova, ma già nel ‘300, questo tipico formato era diffuso con il nome di “menuei” (minutelli). Preferibilmente conditi con ragù di carne o di frattaglie d’anatra, diventano il piatto tradizionale della Vigilia.

Bigoli agli scampi

Ingredienti per 4 persone:
300 g di Bigoli de Bassan Pasta Borella
500 g di scampi
1 spicchi di aglio
1/2 bicchiere di cognac
olio extra vergine di oliva
sale q.b.
peperoncino q.b.
prezzemolo

Procedimento
Prendere un’ampia padella antiaderente con i bordi alti e preparare un leggero soffritto con l’olio e spìcchio dì aglio che, una volta dorato dovrà essere tolto. Dopo averli sciacquati aggiungere gli scampi. Innaffiare il tutto con il cognac. Far cuocere a fuoco basso per circa 10/15 minuti. Aggiustare sapore con sale e con un pizzico dì peperoncino. A parte, cucinare i bigoli in abbondante acqua leggermente salata. A cottura ultimata, scolarli e aggiungerli al sugo degli scampi. Se necessario aggiungere ancora del cognac e un cucchiaio di acqua della bollitura dei bigoli. Decorare il piatto con del prezzemolo finemente tritato.

BORELLA
Via Industria, 49
30010Camponogara(VE)
Tel, 041.4174391 – Fax 041.463324
www.pastaborella.it

#LOMBARDIA_PIZZOCCHERI

Originari di Teglio, i Pizzoccheri sono pasta di grano saraceno macinato a pietra. Simbolo della cucina tradizionale Valtellinese, sono molto apprezzati soprattutto nei mesi freddi dell’anno. Il nome sembra derivare dalla radice “pit o piz” col significato di pezzette o ancora dalla parola “pinzare” col significato di schiacciare, in riferimento alla forma schiacciata della pasta.

Pizzoccheri ai cavolini, carote e castagne

300 g di Pizzoccheri Molino Filippini
2 foglie di alloro
1,5 di di brodo vegetale
200 g di castagne
250 g di cavoli dì Bruxelles
olio extravergine d’oliva
4 carote, sale
formaggio grattugiato

Procedimento
Tagliare i cavoletti e sbollentarli in acqua leggermele salata. Grattugiare le carote e scaldarle in padella con olio, sale, alloro e le castagne a pezzetti precedentemente lessate. Aggiungere i cavolini scolati e il brodo caldo. Coprire e continuare la cottura per 5 minuti circa. Lessare al dente in acqua salata i pizzoccheri, scolarli e metterli nella padella con le verdure. Lasciare sul fuoco ancora qualche minuto, aggiungere il formaggio grattugiato e servire caldi.

MOLINO FILIPPINI
Via Piazzola, 2
23036 Teglio (SO)
Tel. 0342.782015 – Fax 0342.782212
www.molinofilippini.com

#EMILIA_ROMAGNA_GARGANELLI

Si narra che la cuoca di una nobile famìglia dopo aver fatto i tortelli, per non lasciare inutilizzati i ritagli di sfoglia avanzata, arrotolò i quadrati di pasta intorno ad un bastoncino di legno, facendoli passare sul pettine di un telaio per filare la canapa. Ne uscirono dei maccheroncini dalla forma un po’ bizzarra che ricordava l’esofago del pollo detto appunto ‘garganel’.

Pasta Carbonara bianca al guanciale

Ingredienti per 4 persone:
320 g di Garganelli Pastificio Andalini
1 cipolla bianca grande
250 g di guanciale
400 ml di brodo vegetale
pecorino romano grattugiato
olio di oliva e.v.o.
sale e pepe q. b.
peperoncino (a piacere)

Procedimento
Preparare il brodo vegetale. Tagliare finemente la cipolla, fare scaldare l’olio ed il peperoncino (a piacere), aggiungere uno spicchio d’aglio schiacciato, la cipolla e rosolare qualche minuto. Aggiungere il guanciale e rosolare finché il grasso non sarà sciolto, aggiungere il brodo e coprire il tutto, aggiungere sale e pepe e fare sobbollire per 30 minuti, facendo ritirare il sugo. Cuocere la pasta e saltarla in padella. Impiattare aggiungendo una spolverata di pecorino romano.

PASTIFICIO ANDALINI
Via Enrico Toti, 6
44042 Cento (FE)
Tel. 051.6856511 – Fax 051.6856501 www.andalini.com

#TOSCANA_FUSILLI

I Fusilli di Pisa dei Martelli, ideati e prodotti per ricordare il ‘Famulus Salvius’ assunto a Pisa il 13 febbraio del 1284 da Fornaio Redolo per fabbricare pasta alimentare, sono l’omaggio alla plurisecolare tradizione dell’antica Arte dei pastai pisani. La forma del Fusillo rappresenta la celebre Torre con il suo ‘camminamento’ per raggiungere la sommità.

Fusilli di Pisa con la zucca e la salsiccia

Ingredienti per 4 persone:
360 g di Fusilli di Pisa Pastificio Martelli
2 salsicce fresche
500 g di zucca gialla
rametti di timo
10 foglioline di salvia
5 foglie di alloro
50 g di burro sale

Procedimento
Preparare una garza per alimenti con il timo e la salvia; mondare la zucca e tagliarla a cubetti. In una casseruola far struggere il burro con l’alloro, quindi aggiungere la zucca e la garza con gli aromi. Far cuocere fino a quando non comincia a disfarsi, quindi togliere la garza e l’alloro e con il mixer a immersione fare una cremina: aggiustare con poco sale, tagliare le salsicce in piccoli pezzetti e degrassarle in una padellina antiaderente. Far cuocere i fusilli in abbondante acqua salata per 7 minuti. Salare la pasta nella cremina di zucca e insaporire con la salsiccia. Servire i fusilli ben caldi.

Ricetta proposta dall’Antica Osteria al Castello – Lari
PASTIFICIO FAMIGLIA MARTELLI
Via San Martino, 3
56035 Lari (PI)
Numero Verde 800.684238 – Fax 0587.684384
www.famigliamartelli.it

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#UMBRIA_STRINGOZZI

Tipica pasta “povera” umbra, anticamente preparata in casa con farina ed acqua. È simile ad una tagliatella ma molto più spessa e senza le uova. La forma è molto simile a quella delle stringhe da scarpe, da cui si pensa derivi il nome degli stringozzi anche se, a seconda delle zone, viene chiamato in modi diversi. Noi li prepariamo con le migliori miscele di grani duri essiccato a forma di nido.

Stringozzi con pachino, guanciale e ricotta salata

Ingredienti per 4 persone:
500 g di stringozzi di Pastamore
50 g di pachino
50 g di guanciale
30 g di ricotta salata
maggiorana,
sale,
olio,
peperoncino

Tagliare il guanciale a dadini, mettere in una padella con un filo d’olio di oliva e far rosolare. Tagliare i pomodori pachino, far soffriggere in un’altra padella agli, olio e peperoncino, unire i pomodorìni e la maggiorana, infine aggiungere il guanciale. Cuocere gli stringozzi in abbondante acqua salata, scolare e saltare in padella spolverando con la ricotta salata,

PASTAMORE UMBRIA
Via dei Popoli, 14
06039 Trevi (PG)
Tel. 331.7241201
www.pastamoreumbria.com

#MARCHE_MACCHERONCINI

La produzione artigianale di pasta all’uovo tipica di Campofilone nasce da antiche tradizioni contadine tramandate dalle nostre nonne. L’impasto viene preparato con le migliori semole di grano duro e uova fresche, senza aggiunta di acqua, steso in sottili sfoglie, arrotolato, tagliato con la maestria tipica delle massaie ed essiccato con lento processo naturale. I maccheroncini sono espressione dì questa tradizione che ha conquistato le tavole di tutto il mondo con l’antica bontà di un tempo.

Maccheroncini con lenticchie e pancetta

Ingredienti per 4 persone:
500 g di maccheroncini di Campofilone
100 g di lenticchie secche
100 g di pancetta affumicata a cubetti
400 g dì polpa di pomodoro
1/2 bicchiere di vino bianco
olio evo
sale
1 peperoncino intero secco
rosmarino

Procedimento
Soffriggete la pancetta in una padella capiente con un filo d’olio e il peperoncino spezzettato, Sciacquate le lenticchie e unitele al resto, fate soffriggere per un minuto circa mescolando e sfumate con il vino. Quando il vino sarà evaporato coprite con circa 300 ml d’acqua e la polpa di pomodoro. Salate leggermele e fate cuocere per circa mezz’ora con il coperchio (per il tempo esatto di cottura controllate sulla confezione e se serve unite altra acqua). Quando sarà quasi cotto unite qualche fogliolina di rosmarino tritata finemente e finite di cuocere. Cuocete i maccheroncini in abbondante acqua bollente salata, dopodiché scolate e unite al condimento. Servite subito.

LA PASTA Di CAMPOFILONE MARONI E MARILUNGO
Via S. Maria, 17 63828 Campofilone (FM)
Tel. e Fax 0734.931165
www.maronimarilungo.it

#LAZIO_FETTUCCINE

Le famose Fettuccine ciociare, piatto storico della tradizione romana, sono sottili strisce di pasta a sezione piatta. Preparate con le migliori materie prime se ne conoscono tante ricette diverse, tutte valide e appetitose che attingono alla cucina semplice ma unica delle osterie romane. Ruvide e porose al punto giusto, ottime per trattenere i sughi ed esaltarne il sapore.

Tagliatelle asparagi e gorgonzola

300 g di Tagliatelle Pastificio Masi
80 g di gorgonzola dolce
70 g di panna fresca
2 cucchiai di formaggio grattugiato
150 g di asparagi verdi
brodo vegetale
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Procedimento
In una padella mettere un filo d’olio e rosolare gli asparagi puliti e tagliati a pezzettinì, bagnare con brodo vegetale e lasciar cuocere finché diventano teneri. Frullarle una parte del condimento con il mixer ad immersione assieme alla panna, gorgonzola e formaggio grattugiato, Lessare le Fettuccine in abbondante acqua salata e scolarle al dente; condire con la crema ottenuta e con le puntine di asparago tenute da parte.

ANTICO PASTIFICIO MASI
Via Lepini Km. 9,300
03010Patrica(FR)
Tel. e Fax 0775.221151
www.anticopastificiomasi.com

#MOLISE_CASERECCE

Questo sfizioso formato è un’interpretazione della “pasta busiata” d’origine araba ottenuta con il “bus”, la sottile canna di una pianta con cui un tempo si avvolgevano i pezzetti d’impasto. Il formato, arrotolato su se stesso ha la punta con la tipica forma di grondaia, in modo da raccogliere tutto il condimento. Grazie alla loro consistenza, si sposano perfettamente con tutti i sughi.

Caserecce La Molisana

Ingredienti per 4 persone;
400 g di Caserecce Molisane 28°
80 g di polpa di agnello
80 g di polpa di vitello
1 salsiccia
4 fette di lardo
olio extravergine di oliva
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
1 bicchiere di vino rosso
350 g di pomodori pelati
1 ciuffo di prezzemolo sale e pepe

Procedimento
Rosolare un battuto d’aglio, cipolla, lardo e prezzemolo in olio extravergine d’oliva. Condire all’interno le fette di lardo con aglio e prezzemolo e arrotolarle. Aggiungere nel tegame la carne, la salsiccia sminuzzata e le fette di lardo ben arrotolate. Bagnare con il vino rosso e lasciare sfumare, unire i po-modori pelati e continuare la cottura a fuoco basso per almeno due ore, salare. Lessare in abbondante acqua salata la Caserecce Molisane, scolare al dente e condire con la salsa.

LA MOLISANA
C.da Colle delle Api 100/A
86100 Campobasso(CB)
Tel. 0874.4981
www.lamolisana.it

#ABRUZZO_TRESCATORI

È un formato tipico della nostra cultura contadina. Veniva usato principalmente nel periodo della trescatura (trebbiatura) quando nelle campagne, sotto l’ombra di un albero secolare, si approntavano lunghe tavole per rifocillare i numerosi braccianti dediti alla trebbiatura. Si preparavano corposi ragù di papera o di altri volatili con cui venivano conditi i trescatori.

Trescatoti al ragù di anatra

Ingredienti per 4 persone:
500 g di trescatori Rossi di Pianella
1 petto di anatra
400 g di passata di pomodoro
50 g di burro,
50 g di grana padano
50 g di prosciutto crudo
1/2 cipolla,
2 carote
2 gambi di sedano
30 g di olive nere, sale q.b.

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Procedimento
Togliere la pelle all’anatra, e tritare la carne. Lavare le verdure e tritare finemente con cipolla e olive. Tritare anche il prosciutto crudo. In una casseruola mettere il burro, aggiungere tutti gli ingredienti e far rosolare bene. Unire la carne tritata, far rosolare ancora e aggiungere il sale, Versare la passata di pomodoro e cuocere per 30 minuti. Lessare i Trescatori al dente, scolare, condire col sugo e aggiungere il grana.

PASTIFICIO ROSSI
C.da San Martino
65019 Pianella (PE)
Tel, e Fax 085.971720
www.rossidipianella.it

#CAMPANIA_PACCHERI

Radicati nella tradizione culinaria partenopea, i Paccheri un tempo venivano soprannominati “pasta dei poveri” perché, date le dimensioni, ne bastavano pochi per riempire il piatto. Ma la notizia più curiosa riguarda l’origine del loro nome, in dialetto locale il termine “pacchierò” significa schiaffo, tant’è che i paccheri vengono chiamati anche schiaffoni, L’abbinamento con questo formato di pasta si deve al fatto che quando, ricolmi di sugo, si versano nei piatti emettono un suono simile a quello di uno schiaffo.

Paccheri con polpa di scorfano, vongole veraci e zucchine

Ingredienti per 4 persone:
350 g Paccheri Leonessa
400 g circa di Scorfano fresco
400 g di Vongole veraci
1 zucchina media
28 fettine di zucchine
2 spicchi d’aglio
6 cucchiai d’olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.

Sfiletto lo scorfano, avendo cura di conservare la pelle per la decorazione finale, poi taglio la polpa a pezzettini. In una padella coperta faccio aprire le vongole con due cucchiai di olio ed uno spicchio di aglio intero, poi le sguscio, avendo cura di tenere da parte il sughetto filtrato e quattro vongole intere per la decorazione finale. In una pentola con abbondante acqua salata, inìzio a cuocere i paccheri.

Nel frattempo, da parte, in una capiente padella, soffriggo uno spicchio d’aglio schiacciato nel restante olio. Appena inizia ad imbiondire elimino ed aggiungo la polpa dello scorfano e la zucchina grattugiata finemente lasciando cuocere per un paio di minuti, poi, unisco vongole ed il sughetto filtrato. Scolo i paccheri al dente e li amalgamo al sughetto in padella. Friggo la pelle dello scorfano e la con sale e pepe. Impiatto disponendo i paccheri su due strati, decorando con le vongole, i ventagli di fettine di zucchine fresche e la pelle fritta dello scorfano,

PASTIFICIO ARTIGIANALE LEONESSA
Via Don Minzoni, 231
80040 Cercola (NA)
Tel. 081.5551107 – Fax 081.5552777
www.pastaleonessa.it

#BASILICATA_STRASCINATI

Tra le paste tipiche della Basilicata, gli strascinati sono sicuramente uno dei formati più conosciuti. Metodi di produzione tradizionali, ottime semole di grano duro, tecnologie evolute nel campo della pastificazione e tempi di essiccazione lunghi, questi gli ingredienti necessari alla realizzazione di prodotti che ricordano il gusto della pasta fatta a mano, alla maniera delle nostre nonne.

Strascinati con peperoni cruschi e cacioricotta

Ingredienti per 4 persone:
500 g di Strascinati Pastificio Cirigliano
2 spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva
10/12 peperoni “cruschi”
cacioricotta q.b.
peperoncino
sale

Procedimento
In una padella far scaldare abbondante olio extravergine di oliva e aggiungere i peperoni “cruschi”. Lasciarli dorare per pochi secondi girandoli velocemente da un lato e poi dall’altro, scolarli e metteterli in un piatto. Nello stesso olio far soffriggere l’aglio e il peperoncino; lessare gli strascinati in abbondante acqua salata, scolarli e versateli nel soffritto, amalgamare il tutto e aggiungere i peperoni cruschi sbriciolati e il cacioricotta grattugiato a scaglie.

MOLINO PASTIFICIO CIRIGLIANO
Contrada Pantanelle
85047 Moliterno (PZ)
Tel. 0975.64633

#PUGLIA_ORECCHIETTE

Le origini delle Orecchiette, pur rappresentando il simbolo gastronomico della Puglia, sono avvolte dal mistero. Alcuni ritengono che originarie della zona provenzale francese siano state diffuse nelle Regione dalla dinastia degli Angioni, altri sostengono che un formato simile veniva già preparato nell’antica Roma. Certo è che la loro particolare forma, rotonda e concava, abbinata alla superficie ruvida e rugosa, fa si che ogni condimento vi si adatti in maniera impeccabile, garantendone sempre il successo a tavola.

Orecchiette alla Carlofortina

ingredienti per 4 persone;
350 g dì Orecchiette Dibenedetto
basilico
prezzemolo
50 g di pinoli
aglio
formaggio grattugiato
pecorino grattugiato
800 g di pomodori freschi
1 cipolla bionda
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Procedimento
Pestare insieme il basilico, il prezzemolo, i pinoli e l’aglio, aggiungendo l’olio, il sale, il pepe e il formaggio grattugiato fino a raggiungere la consistenza che si vuole ottenere. In un tegame, imbiondire la cipolla con l’olio e inserire i pomodori precedentemente spezzettati, regolando di sale; lasciare quindi cuocere sino ad ottenere un buon sugo. Portare a ebollizione l’acqua, lessare le orecchiette e scolare. Versare alcuni cucchiai di pesto e altrettanti di pomodoro in un tegame, versarvi la pasta scolata e mescolare per alcuni minuti a fuoco lento. Servire ben caldo.

DIBENEDETTO
PASTIFICIO DIBENEDETTO
Zona Artigianale Grotta Formica
70022 Altamura (BA)
Tel. 080.3105630 – Fax 080.3103711
www.pastadibenedetto.it

#CALABRIA_MACCHERONI_AL_FERRETTO

I Maccheroni al ferretto detti anche Maccarruni i’casa appartengono alla più antica tradizione calabrese, venivano preparati con un impasto di semola ed acqua e modellati attorno ad un fustelle di salice piangente, Nel tempo il posto del fustelle è stato preso da uno speciale ferro simile ad un ferro da calza ma con sezione quadrata, che gli conferisce la tipica forma attorcigliata, e che ogni giovane donna calabrese riceveva tra le dotazioni del proprio corredo di sposa.

Maccheroni al ferretto al profumo di mare con pomodorini gratinati

Ingredienti per 4 persone:
400 g di Maccheroni al Ferretto Pastificio Pirro
200 g di gamberetti
250 g di cozze
250 g di vongole
100gdi pomodorini
1 bicchiere di vino bianco
cucchiaio di pane grattugiato
spicchi di aglio tritato
4 cucchiai di olio d’oliva extravergine

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Procedimento
Pulire e lavare bene le cozze e le vongole, riporle in un tegame e farle aprire a fuoco vivo con l’aggiunta di 3 cucchiai di olio, del vino e di uno spicchio di aglio; aggiungere i gamberi e lasciar cuocere per 8 minuti. A parte tagliare i pomodorini in due, adagiarli su di una pirofila con un filo di olio e cospargere la parte superiore con il pangrattato e l’aglio, quindi riporli in forno caldo a 180 ° per 8 minuti.

Lessare la pasta in una pentola con abbondante acqua salata e scolarla al dente; quindi versare la pasta nel tegame con i pesci e farla insaporire, mantecandola dolcemente per 2 minuti. Unire i pomodorini gratinati ed il prezzemolo, quindi servire ben caldi in un piatto da portata.

PASTIFICIO PIRRO
Contrada Donna Isabella
87064 Corigliano Calabro (CS)
Tel. 0983.851293 – Fax 0983.851284
www.pastapirro.com

#SARDEGNA_MALLOREDDUS

II termine Malloreddus (“vitellini”) deriva da Malloru che nel sud della Sardegna indica il toro. È probabile che il termine sia stato associato a questo tipo di pasta per la particolare forma panciuta che nell’immaginario dei pastori li faceva assomigliare a dei piccoli vitellini. Dall’impasto di semola di grano duro e acqua infatti, le massaie, ricavavano delle listarelle arrotolate, che tagliate a cubetti venivano schiacciate contro l’estremità di un cesto in paglia, detto su ciuliri (“il setaccio”), ricavando un prodotto panciuto che assumeva la forma di piccoli vitelli.

Malloreddus con menta, acciughe e pachino

Ingredienti per 4 persone:
350 g di Malloreddus pastificio ArtinPasta
50 g di menta fresca, 400 g di pomodoro pachino
100 g di acciughe fresche spinate o dissalate
2 spicchi d’aglio, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1/4 di cipolla bianca
1 bicchiere di brodo o acqua di cottura
1/2 bicchiere di vino bianco
20 g di farina, Sale e pepe q.b.

Procedimento
In soutè antiaderente versare 3/4 di olio extra vergine, attendere che l’olio sia caldo mettere i due spicchi di aglio senza privarli della loro buccia ma leggermele schiacciati, nel frattempo tritare finemente metà delle acciughe con metà della menta, togliere l’aglio dalla padella e aggiungere la cipolla tagliata a julienne molto sottile e farla imbiondire, versare le acciughe, la menta e i pomodori pachino lavati e tagliati per metà, incorporare il vino e cuocere a fuoco lento per circa dieci minuti, insaporiamo con sale e pepe.

Nel frattempo in una pentola con abbondante acqua salata cucinare i malloreddos, scolarli ricordando di tenere un po’ di acqua di cottura, lasciandoli al dente, versarli nella salsa e terminare la cottura in padella versando un bicchiere di acqua di cottura in mantecazione. Per la guarnizione del piatto infarinare leggermele le acciughe rimaste e passarle in un padellino con l’olio avanzato ben caldo fino a formare una leggera crosticina sulle acciughe, una volta impiattati i malloreddos decorare con le acciughe e la menta fresca.

ARTINPASTA
Loc. Prato Sardo, lotto n.193
08100 Nuora (NU) Tel. e Fax 0784.296011
www.artinpasta.it

#SICILIA_ANELLETTI

La pasta Tomasello, conosciuta ed apprezzata da quasi un secolo, è oggi pasta leader sul mercato siciliano, presente in tutte le catene distributive della Regione. La qualità del prodotto ed un ottimo rapporto qualità prezzo uniti all’efficienza del servizio, fanno dell’Azienda un partner di sicura ed elevata affidabilità. Il Pastificio Tomasello presenta il formato tipicamente regionale degli anelletti, chiamata così grazie alla sua forma ad anello, pasta corta ruvida e porosa grazie alla trafilatura in bronzo.

Timballo di anelletti al forno

Ingredienti per 6 persone:
600 g di Anelletti Tomasello
500 g di tritato di carne (possibilmente misto, vaccina-maiale)
1 cipolla,
1 carota,
2 foglie di alloro,
2 coste di sedano,
2 chiodi di garofano
1 scatoletta di concentrato di pomodoro (250 g)
200 g parmigiano grattugiato,
250 g pisellìni
1/2 bicchiere di vino bianco, sale, pepe e pangrattato q.b.

Soffriggere in un tegame con l’olio, la cipolla, la carota ed il sedano tritati. Aggiungere il tritato di carne e farlo rosolare, a fuoco vivace, facendo attenzione a sgranarlo bene con un cucchiaio di legno, quindi sfumare con il vino bianco. Unire sale, pepe, foglie di alloro, chiodi dì garofano e il concentrato di pomodoro, mescolare bene ed aggiungere circa tre bicchieri di acqua tiepida.

Cuocere per circa 30 minuti. Aggiungere i piselli ed ultimare la cottura per altri 30 minuti circa. Lessare gli anelletti in abbondante acqua salata e scolarli molto al dente. Amalgamarli con il ragù (tenendone da parte un poco che servirà per ricoprire il timballo) e il parmigiano grattugiato. Oliare una teglia e spolverarla con il pangrattato, adagiarvi gli anelletti già amalgamati con il ragù ed infine ricoprire con il ragù messo da parte.

(Se volete inserire altri ingredienti, come ad esempio, fettine di primosale, uovo sodo affettato, salame o altro, versare nella teglia uno strato di pasta amalgamata col ragù, quindi fare uno strato di questi ingredienti e ricoprirli con il resto degli anelletti conditi). Ricoprire infine con il resto del ragù. Spolverare con parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro. Mettere in forno preriscaldato a 180° per circa trenta minuti. Il timballo sarà pronto quando la superficie sarà ben dorata.

MOLINO E PASTIFICIO TOMASELLO
Via Nazionale Strada Statale, 113
90017 Santa Flavia(PA)
Tel. 091.941954

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