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Bevande,  Succhi di frutta e vegetali

I BENEFICI DEI SUCCHI VEGETALI

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Gli ortaggi e la frutta, come abbiamo visto, fanno bene alla salute; tuttavia, per trarne il massimo beneficio, occorrerebbe sia consumarne quantità rilevanti, sia mescolarne tra loro vari tipi, in modo da ovviare reciprocamente alle loro deficienze vitaminiche e minerali.

infatti, come si è visto, nessun ortaggio e nessun frutto è ricco di tutti i minerali e di tutte le vitamine ma, mentre alcuni sono ricchi di una o più vitamine o di uno o più minerali, altri lo sono di vitamine e minerali diversi.

Ad un consumo abbondante e variato di ortaggi e di frutta, però, si oppongono due ostacoli: -consumare grandi quantità di ortaggi o di frutta significa ingoiare elevate quantità di fibre. Anche a chi sta perfettamente bene, ciò può procurare fastidiosi disturbi intestinali; se poi si soffre già d’intestino (per esempio, di colite), questa pratica è del tutto sconsigliabile, perché potrebbe essere causa di noie gravissime.

Comunque, a parte ciò, vi è anche un semplice problema di volume: la quantità di ortaggi o di frutta che sarebbe necessario consumare quotidianamente per assicurare un apporto ottimale di vitamine e di sali minerali supera le capacità gastriche normali; – in uno stesso pasto si possono mescolare due o tre tipi di ortaggi o di frutta, non di più; aggiungerne altri significherebbe consumarne quantità scarsissime di ciascun tipo, oppure ingoiarne quantità eccessive, tali da far stare male.

A tutto ciò, c’è un rimedio molto semplice, di cui abbiamo già parlato: quello di estrarre dagli ortaggi e dalla frutta il loro succo, e consumare questo, anziché gli ortaggi o i frutti interi. Nel succo, infatti, passa la quasi totalità dei principi attivi degli ortaggi o della frutta, solubili in acqua: e il succo è appunto formato da acqua in cui sono disciolti i principi attivi. in secondo luogo, i succhi di ortaggi o di frutta possono essere consumati in qualsiasi momento della giornata, come bevanda. I bambini, molto spesso, rifiutano gli ortaggi e non mangiano quantità sufficienti di frutta: gli ortaggi non li gradiscono, e la frutta la consumano solo un po’ a tavola.

I succhi, trattati in modo da renderli gradevoli, possono essere, invece, facilmente e gradevolmente somministrati ai bambini sotto forma di bevanda. Infine, vi sono persone che potrebbero trarre un notevole giovamento dalla somministrazione di quantità elevate di ortaggi o di frutta (per esempio, i convalescenti, le persone anziane, ecc.), ma che non possono consumarne che piccole quantità sia perché non ne tollerano quantità maggiori a livello gastrico e intestinale, sia per mancanza d’appetito. I succhi, in questi casi, rappresentano una soluzione ottimale del problema.

QUALCHE PAROLA SUI SUCCHI

Per estrarre il succo da un vegetale non si può certo infilarlo nella centrifuga così com’è, dopo averlo solamente passato sotto l’acqua. I vegetali vanno tagliati in pezzi, e, nella maggior parte dei casi, è necessario eliminare alcune parti più dure e prive d’importanza: foglie e gambi coriacei, bucce, eccetera. Si ricordi anche che parti diverse dello stesso vegetale possono avere composizioni estremamente differenti, come, per esempio, accade nel caso delle foglie e del rizoma della barbabietola. In linea di massima, infine, si tengano presenti le seguenti regole:

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–  prima di utilizzare i vegetali per estrarne il succo, è opportuno lasciarli immersi un paio d’ore in acqua con aceto (tre cucchiai d’aceto per litro) o in acqua salata (2-3 cucchiaini di sale per litro), al fine di liberarli dei germi e dei parassiti che possono averli eventualmente inquinati. Quindi, si sciacquano in acqua, e si lavano ripetutamente;

–  i succhi devono essere consumati freschi, appena usciti dalla centrifuga, e non devono malessere conservati in frigorifero; non solo a volte anneriscono e assumono odore e sapore sgradevoli, ma possono facilmente inquinarsi.

Ne consegue che occorre passare nella centrifuga, volta per volta, solo la quantità di vegetali il cui succo può essere consumato immediatamente, o quasi. Per quanto riguarda i succhi in sé, si possono fare le seguenti osservazioni:

–  i succhi possono essere più o meno densi, a seconda della quantità di parti solide che contengono, e ciò, ovviamente, dipende dai vegetali usati; inoltre, di solito sono schiumosi. La loro
schiuma ha la caratteristica d’essere alquanto persistente, ma ciò non è certe un ostacolo al loro consumo. Se la densità fosse eccessiva, si può allungare il succo con acqua o con altri succhi, da scegliere tra quelli adatti;

  • per addolcire i succhi, è bene far uso esclusivamente di miele; salvo, naturalmente, il caso in cui il consumatore soffra di diabete, nel qual caso dovrà ricorrere agli edulcoranti artificiali;
  • i succhi non sono medicamenti, quindi non si può parlare, nel loro caso, di “dosaggi”. Tuttavia, per essere certi di ottenere un vantaggio dal loro uso, è consigliabile consumarne almeno un paio di bicchieri al giorno, in qualsiasi momento della giornata (anche se, in verità, sono assai più efficaci a stomaco vuoto), per un periodo di almeno uno o due mesi a seconda dei casi.
I  SUCCHI DI FRUTTA

Per quanto riguarda la preparazione de frutti per estrarne i succhi si possono ripetere più o meno, le stesse cose già dette. Si tenga comunque presente che non occorre mettere tutta la frutta in acqua e aceto, o acqua e sale, in genere basta lavarla accuratamente in acqua corrente. Naturalmente la scorza o la buccia vanno eliminate se si ha il dubbio che possano essere contaminate da antiparassitari o da conservanti.

Nulla vieta che, se è il caso, succhi di frutta e succhi di ortaggi vengano mescolati assieme: si tratta soprattutto di un problema di sapori che, però, ognuno deve risolvere a modo suo, perché non è detto che un miscuglio dal sapore accettabile o addirittura piacevole per una persona, non abbia invece un sapore sgradevole o francamente disgustoso per un’altra.

L’albicocca

Si utilizza il frutto ben maturo, privato del  nocciolo, ma non pelato. Da 100 grammi di tale polpa, si ottengono una cinquantina di centimetri cubici di un succo di sapore gradevole, ma leggermente aspro. Per renderlo più gradevole, lo si può edulcorare con il miele

L’arancia

Chi non conosce il succo di arancia? Per  ottenerlo con la centrifuga, si utilizza frutto intero, privato solo della buccia; 100 grammi di polpa d’arancia danno 60 – 70 centimetri cubici di succo, sulle cu caratteristiche organolettiche riteniamo inutile soffermarci.

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II succo d’arancia ha la particolarità di deteriorarsi molto rapidamente; quindi, è bene consumarlo subito dopo averlo
spremuto, edulcorandolo con miele. Può essere somministrato anche ai lattanti nutriti artificialmente, in modo da offrir loro un apporto supplementare di vitamina C: da 1 a 3 cucchiaini da caffè al giorno.

La ciliegia

Ovviamente, occorre togliere noccioli e piccioli; da 100 grammi di polpa, si ottengono 50 centimetri cubici di un succo rosso, dolce, di aroma gradevole, che può esser consumato come tale, senza necessità di edulcorarlo.

La fragola

La fragola viene utilizzata intera, naturalmente dopo essere stata ben lavata. Si consiglia, prima d’estrarne il succo, di immergere le fragole in vino rosso per un’ora circa. Il vino, poi, può essere consumato come normale vino da tavola.

Da 100 grammi di fragole si ottengono circa 65 centimetri cubici di un succo di sapore gradevole, poco dolce, dotato di un forte potere microbicida (disinfettante). Lo si può consumare come tale, eventualmente edulcorato con miele.

La mela

Si deve tagliare la mela in quattro parti, senza sbucciarla, privandola solo dei semi e delle pellicole dure interne, oltre che, naturalmente, del gambo. Da 100 grammi di polpa di mela si hanno circa 50 centimetri cubici di un succo dall’odore aromatico e dal sapore dolce e gradevole, che può essere consumato come bevanda.

Se si desidera conservare il succo di mela, anche per poche ore, lo si ponga in un recipiente a chiusura ermetica, perché all’aria aperta tende a diventare scuro e ad assumere una sfumatura di sapore aspro.

La pesca

Anche in questo caso si deve levare il nocciolo, ma non la buccia. Da 100 grammi di polpa di pesca si ottengono circa 60 centimetri cubici di un succo di sapore gradevolissimo, che può esser consumato tal quale come bevanda.

La pera

Si prepara come la mela. Da 100 grammi di polpa di pera si ottengono una settantina di centimetri cubici di un succo di sapore dolce e gradevole, utilizzabile come bevanda. Si noterà che, nell’elencazione che precede, ci siamo astenuti dal dare notizie circa la composizione dei vari succhi, e ciò perché è solo dalla comparazione delle diverse composizioni che si possono trarre criteri corretti circa l’opportunità d’utilizzare un succo anziché un altro, di mescolarli tra loro, di unirli a succhi di ortaggi, e così via.

Quindi, esponiamo nelle tabelle in basso la composizione vitaminica e minerale dei succhi di frutta presi in esame. Nella tabella relativa al contenuto vitaminico, si noterà che il succo più ricco di vitamina C non è quello d’arancia, come comunemente molti credono, ma quello di fragola che, per quanto riguarda le vitamine del gruppo B, la meglio fornita ne è l’albicocca, eccetto che per la sorprendente abbondanza di vitamina PP del succo di pesca e per l’elevato contenuto d’acido pantotenico della fragola.

L’albicocca è anche il frutto il cui succo è il più ricco di carotene (provitamina A). Vediamo ora quella relativa ai contenuti di sostanze minerali: una sorpresa di questa tabella è la notevole povertà di minerali del succo di mela; come già s’era visto dalla composizione vitaminica, i succhi più ricchi sono quelli di fragola e d’arancia. Per quanto riguarda il rapporto sodio/ potassio, esso è il seguente: albicocca, 0,003; arancia, 0,006; ciliegia, 0,012; fragola, 0,013; mela, 0,016; pesca, 0,013. È quindi evidente che tutti i succhi di frutta citati hanno un ottimo potere diuretico, massimo nell’albicocca e minimo nella mela.

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UN’ASSOCIAZIONE EFFICACE

Vediamo adesso come alcune deficienze nutrizionali dei succhi di frutta possano essere eliminate mescolandoli con succhi di ortaggi che, in tal caso, hanno una funzione puramente complementare. A tal fine vediamo, quindi, nella prima tabella sotto riportata la composizione vitaminica di alcuni ortaggi, scelti fra i più comuni.

Si noti, anzitutto, che i dati mancanti non significano che l’una o l’altra vitamina siano assenti dal succo dell’ortaggio a cui si riferiscono, ma semplicemente che, pur essendoci, non è stato possibile dosarle. Tra i vari ortaggi, abbiamo riportato i dati relativi al succo di barbabietola e al succo di foglie di barbabietola, per mostrare quali profonde differenze di composizione possano esistere tra due diverse parti di una stessa pianta.

Da un esame della tabella sopraesposta, si può rilevare facilmente come l’ortaggio più ricco di vitamina C sia il peperone, seguito dal cavolo verde e dal prezzemolo; per quanto riguarda le vitamine B1 e B2, sia il prezzemolo, sia l’asparago ne possiedono in abbondanza; l’asparago è anche il più ricco di vitamina PP (seguito a breve distanza da prezzemolo e zucca), nonché di acido pantotenico,

Vediamo ora, nella tabella sotto, i contenuti minerali degli stessi ortaggi: anche in questo caso, i dati mancanti significano solo che non è stato possibile effettuare il dosaggio. Le differenze già notate per quanto concerne le vitamine, esistenti tra foglie e rizoma della barbabietola, persistono anche nei minerali.

Dall’esame della tabella relativa, si può facilmente rilevare che l’ortaggio più ricco di zolfo, fosforo, calcio e ferro (del sodio e del potassio ne parleremo nel paragrafo successivo) è il prezzemolo; purtroppo, il succo di quest’ortaggio è talmente amaro a sgradevole che non lo si può consumare che in piccolissime quantità.

CONSIDERAZIONI FINALI

II succo d’albicocca, come abbiamo visto, è ricco di vitamine del gruppo B e di caroteni, ma è povero dì vitamina C, di ferro e di caldo; mescolandolo ai succhi di foglie di barbabietola e di peperoni, si eliminano queste deficienze. Del pari, il succo di fragole ha quantità sufficienti di vitamine e di minerali, ma difetta di caroteni e potassio; aggiungendovi del succo di carota e di zucca, lo sì rende completo. E così via.

Un aspetto interessante dei succhi è il loro potere diuretico, legato al loro contenuto di sodio e potassio. Se il rapporto tra sodio e potassio si avvicina all’unità, non ha effetto; se lo supera, favorisce la ritenzione d’acqua; quanto, invece, più è piccolo, tanto più elevato è il potere diuretico. Come si può vedere dalla tabella sotto riportata, il potere diuretico massimo l’hanno i succhi di peperone e albicocca, mentre quello minimo lo detiene il succo di barbabietola.

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