Il Crisantemo Chrysanthemum –
Pianta erbacea suffrutticosa, annuale perenne, rustica o semirustica, coltivata soprattutto per la produzione di fiori recisi.
PERIODO DI SEMINA
Marzo-aprile, per le specie annuali, direttamente a dimora.
PERIODO DI FIORITURA
Autunno, le specie perenni; dall’estate alla fine dell’autunno, annuali.
ESPOSIZIONE ALLA LUCE
Si consiglia calda e ben soleggiata, per tutte le numerosissime specie.
TERRICCIO E CONCIMAZIONE
Fertile, sciolto, ricco di humus e ben drenato; si concima in fioritura.
ANNAFFIATURA
Si bagna ogni 2-3 giorni nel periodo vegetativo, ma abbondantemente.
MALATTIE E PARASSITI
È colpita da numerose malattie e altrettanti parassiti.
TRAPIANTO E MOLTIPLICAZIONE
Autunno o primavera; le specie perenni si moltiplicano anche per talea.
ADATTABILITÀ
Può essere allevata in piena terra in vaso o in appartamento
SEMINA-TRAPIANTO MOLTIPLICAZIONE
Table of Contents
Per semplificare la descrizione delle norme di coltivazione abbiamo pensato di trattare separatamente le specie annuali, quelle perenni e le varietà conosciute come crisantemi dei fioristi. Seminate le specie annuali direttamente a dimora, verso marzo-aprile, coprendo i semi con un leggero strato di terriccio setacciato.
Quando si saranno sviluppate le piantine, provvedete a distanziarle da 20 a 30 cm , a seconda delle specie, eliminando quelle che sono cresciute poco o sono malformate. Se abitate in una regione a clima mite, potrete seminare i crisantemi annuali anche in autunno, in modo che avrete piante a fioritura anticipata, rispetto a quelle seminate in primavera, e che producono fiori di maggiori dimensioni.
Tutte le specie annuali sono di facile coltivazione; crescono molto rapidamente e producono fiori dall’inizio dell’estate aliatine dell’autunno. Le specie perenni, anch’esse rustiche e di facile coltivazione, formano dei cespi folti con apparato radicale molto sviluppato, anche se piuttosto superficiale.
Si possono seminare in primavera, ma di solito si preferisce moltiplicare le piante adulte per talea, da effettuarsi sempre nello stesso periodo. Con un taglierino ben affilato prelevate delle porzioni, lunghe circa 10 cm , dai germogli basali e piantatele in cassette piene di torba e sabbia in parti uguali; ricoverate le cassette in un luogo coperto ma non riscaldato. Quando le talee avranno radicato, mettetele a dimora in piena terra o in vasi piuttosto capaci.
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Inoltre, potrete moltiplicare le piante più grosse e vigorose al momento del trapianto, suddividendo i cespi e ripiantandoli subito.
I crisantemi dei fioristi si possono moltiplicare per divisione dei cespi o per talea. Dividete i cespi in marzo, facendo attenzione che i germogli separati abbiano una quantità sufficiente di radici. Se abitate in una zona a clima mite, ripiantateli direttamente a dimora; altrimenti è consigliabile piantarli prima in cassette, da ricoverare, e poi, verso aprile, metterli a dimora, con le radici avvolte dal pane di terra.
Con la moltiplicazione per talea si ottengono però i risultati migliori. Tagliate i germogli basali appena sotto una gemma, lasciandoli lunghi , almeno una decina di centimetri, togliete le foglie che si trovano vicino al taglio e piantate le talee in vasetti pieni di torba e sabbia in parti uguali, da ricoverare al coperto e al caldo.
Siccome in questa fase le piantine necessitano di una abbondante umidità, vi conviene coprire i vasi con una campana di vetro o con un foglio di plastica. Quando le talee avranno attecchito, effettuate un primo trapianto e portate le piante in un luogo non riscaldato, per dar loro modo di irrobustirsi. Quindi trapiantatele a dimora definitiva, in marzo se avete intenzione di coltivarle in vasi, e in maggio, se in piena terra.
TERRICCIO – ANNAFFIATURA – CONCIMAZIONE
Tutte le specie crescono in qualsiasi terreno, ma per ottenere i migliori risultati conviene scegliere un terriccio sciolto, fertile, che consenta un buon drenaggio. È bene che le facciate crescere in una posizione ben soleggiata e riparata da venti freddi. Per favorire un buon accestimento dei cespi e prolungare le fioriture si cimano le giovani piantine delle specie annuali.
In quelle perenni, gli steli, eretti e ben ramificati, normalmente si seccano dopo la fioritura, ma la vegetazione si rinnova ogni anno per mezzo dei germogli che si formano dal cespo rizomatoso.
Per alcune varietà, specialmente per esigenze commerciali, si lasciano crescere in ogni pianta diversi steli, ma per ogni stelo si conserva solamente un fiore, eliminando tutti i germogli e i boccioli secondari, per ottenere fiori più grossi.
Potrete anche voi sperimentare questa tecnica se volete ottenere dei fiori da recidere, altrimenti vi conviene senz’altro cimare spesso gli steli, per favorire un’abbondante ramificazione fin dal basso e per ottenere cespi folti e regolari. Nel periodo vegetativo dovrete bagnare le piante ogni due o tre giorni, abbondantemente, per essere sicuri che anche le radici ricevano la giusta quantità di umidità.
Nello stesso periodo provvedete inoltre a somministrare con regolarità anche del concime completo di pronto effetto. Nel periodo di riposo il terriccio delle piante perenni va tenuto umido.
MALATTIE E PARASSITI
I crisantemi possono essere colpiti da numerose virosi, molto spesso causate da una cattiva coltivazione. Le più frequenti sono: la muffa grigia, il carbone, o bruciatura dei fiori, l’oidio dei crisantemi, l’eteriosporiosi, la ruggine e il marciume radicale.
Si possono evitare somministrando periodicamente gli speciali prodotti preventivi, ma soprattutto evitando di far crescere te piante in terriccio troppo umido e in posizione soggetta a venti freddi e correnti d’aria.
Talvolta sono anchhe colpiti da parassiti animali che si nutrono dei teneri tessuti. I più comuni sono: i nematodi, le mosche delle radici, gli apsidi, le forbicine, gli afidi, le larve di alcuni lepidotteri e le lumache.
FIORITURA
I crisantemi annuali, apprezzati per Le vistose fioriture, che si protraggono dall’inizio dell’estate all’autunno, hanno fiori a capolini semplici, a forma di margherita, di diversi colori.
Le specie perenni producono, invece fiori piccoli o grandi, semplici, semidoppi o doppi; i colori variano dal bianco al giallo, dal rosa al bronzeo e dal rosso al viola, e, di solito, compaiono nella stagione autunnale.
Le varietà precoci, che danno ottimi risultati, fioriscono verso agosto-settembre, quelle tardive da ottobre a dicembre. Di solito si classificano, a seconda della forma dei capolini, in: incurvati, con capolini doppi, globosi e fiori ligulati ripiegati all’interno; ricurvati, con capolini doppi e fiori ligulati rivolti verso l’esterno e in basso; incurvato-ricurvati con capolini doppi e fiori ligulati centrali rivolti all’interno e quelli laterali verso l’esterno; intermedi, con caratteristiche diverse, simili a quelle di altri tipi; semplici, con capolini formati da non più di cinque serie di fiori ligulati e disco centrale formato da fiori tubulari semidoppi, con capolini simili a quelli semplici, ma con più di cinque serie di fiori ligulati; a fiore d’anemone, simili ai precedenti, ma con i fiori del disco centrale in rilievo; a ponpon, con capolini piuttosto piccoli e fiori ligulati a forma di cucchiaio, strettamente sovrapposti. I colori sono numerosi e vanno dal bianco al giallo oro, dal rosa al rosso fuoco e dal lilla al viola.
LE SPECIE E LE VARIETÀ
Il genere Chrysanthemum comprende numerosissime specie, delle quali alcune hanno un’interesse puramente botanico. Altre, invece, si coltivano di solito per produrre fiori recisi; altre ancora, a ciclo annuale, si coltivano in piena terra o nei vasi a scopo quasi esclusivamente ornamentale. Infine,
esistono innumerevoli varietà derivate dal C. indicum e dal C. morifolium, i cosiddetti «crisantemi
dei morti», molto diffusi in coltivazione, sia a scopo ornamentale che per produrre fiori recisi.
Fra le specie annuali ricordiamo: C. carinatum, a capolini semplici con disco giallo o rosso e
ligule bianche con striature trasversali di diversi colori; C. coronarium, a capolini semplici
bianchi o gialli; C. multicaule, con capolini semplici di colore giallo-dorato; C. partlienium, a
capolini semplici e gialli; C. segeteum, a capolini semplici generalmente di colore giallo vivo.
Fra quelle perenni: C. coreanum, a capolini piccoli di colore bianco-rosato; C. indicum, a capolini
semplici con disco centrale giallo e ligule esterne bianche; C. morifolium, simile alla precedente
ma più vigorosa; C. rubellum, a capolini semplici di colore rosa.
LE ORIGINI
I crisantemi erano coltivati in Cina e in Giappone ai tempi delle grandi dinastie; ogni anno si
organizzavano delle feste speciali in cui venivano premiate le più interessanti varietà ibride. Le prime
piante introdotte in Europa, in Olanda e in Inghilterra, risalgono alla fine del diciassettesimo secolo.
Dapprima il crisantemo era coltivato nei giardini e in grossi contenitori, di solito botti di legno. Solo verso la metà del diciottesimo secolo, si iniziò in Olanda la coltivazione di alcune varietà per fiore da taglio,
dopo aver perfezionato la tecnica di coltivazione per ottenere un solo fiore grosso per ogni stelo.
In Italia i crisantemi sono legati alla festa dei morti, periodo in cui sono in piena fioritura le varietà autunnali.